Come realizzare un ancoraggio temporaneo all’interno di uno stabilimento industriale, su una macchina o in un cantiere
Un ancoraggio temporaneo è il primo elemento base di un sistema anticaduta provvisorio di tipo individuale (sistema di ancoraggi di trattenuta e anticaduta).
Ti serve un sistema di ancoraggi temporanei se devi lavorare in sicurezza su una postazione di lavoro, una copertura o ad un macchinario ma non hai la possibilità né di installare un ponteggio o un parapetto temporaneo e nemmeno hai a disposizione un sistema anticaduta permanente.
Come ancoraggio, si possono sfruttare le strutture esistenti (travi, solaio, velette, pilastri, telai di infissi) grazie all’ausilio di speciali DPI a norma UNI EN 795.
Prima di parlare di dispositivi o tecniche di ancoraggio, è bene ripassare alcune nozioni fondamentali, l’ABCD dell’anticaduta, che dovresti aver imparato ad un corso base per i lavori in quota o al corso di addestramento per l’utilizzo dei DPI di III^ (terza) categoria.
Tra queste nozioni base, è importante tenere a mente che per “dpi temporaneo” si intende che il dispositivo è di responsabilità di chi effettua il lavoro e lo utilizza, si installa al momento dell’utilizzo e lo si rimuove una volta finito il lavoro.
Ancorarsi sfruttando lucernari, velux e finestre (dispositivi Tipo B).
In una copertura di civile abitazione come in un fabbricato industriale, non è insolito trovare dei lucernari di accesso al tetto o delle finestre che si affacciano sulla copertura.
Se queste sono provviste di telaio su strutture solide, come strutture in cls armato o in carpenteria metallica, è possibile utilizzare un ancoraggi da finestre o a barra UNI EN 795 TIPO B.
Sono dispositivi molto semplici da utilizzare, sicuri e abbastanza economici, che ogni operatore dovrebbe avere a portata di mano , in special modo antennisti, installatori di tende, spazzacamini, lattonieri, tecnici dei condizionatori d’aria, ecc.

Ancoraggi da porta Tipo B: ne esistono molti modelli in commercio, alcuni certificati per più operatori
Solitamente i telai degli infissi, in alluminio o profilati di acciaio a L, sono calcolati al massimo per non essere portati via dal vento per cui è bene sempre assicurarsi di ancorare la barra alla parte strutturale dell’apertura (travetti del solaio, pilastri o pareti in muratura portante).
Nel dubbio, fatevi sempre confermare la scelta da un tecnico abilitato come un ingegnere strutturista.
Oppure utilizzare altri sistemi più tecnologici che si “puntellano al pavimento e alle travi del soffitto senza nemmeno toccare il telaio dell’infisso, come ad esempio il SYAM
Alcuni modelli possono essere certificati per più operatori secondo la CEN TS 16415:2013 (la EN 795 infatti non prevede più operatori ed è necessario quindi fare prove aggiuntive secondo normativa macchine)
Ancoraggio mediante fettuccia (Tipo B).
Una trave o un pilastro sono per definizione elementi portanti solidi seppur non immuni dalla necessità di verifiche preliminari.
Allo stesso modo, non è detto che siano altrettanto solidi travetti, travicelli o profilati omega di piccole dimensioni.
In questi casi, dovrebbe essere obbligatorio a mio avviso, chiedere sempre ad uno strutturista.
Ricordiamo che devono essere verificati ad almeno 12 kN (circa 1200 kg).
I comignoli, gli sfiati, i pali dell’antenna o le canne fumarie, non sono mai abbastanza solidi, MAI.

Gli ancoraggi a tessili, di tipo chiuso ad anello o di tipo aperto, sono elementi certificati a norma UNI EN 795 Tipo B e sono il modo più pratico e veloce per creare un ancoraggio temporaneo su travi e/o pilastri, anche sugli elementi strutturali di macchinari.
Sono disponibili in molte misure e si avvolgono intorno all’elemento strutturale chiudendole mediante connettori in acciaio o in alluminio.
Per la scelta del giusto connettore leggi questo articolo >>>
Attenzione però al manuale del costruttore: utilizzare una fettuccia a “doppio” oppure a “strozzo” influisce in maniera importante sulle prestazioni della fettuccia stessa.
Si possono raddoppiarne le prestazioni ma anche dimezzarle, come nel caso dell’impiego detto “ a strozzo” o a “bocca di lupo”

Gli ancoraggi tessili possono essere impiegati anche come terminali di una linea vita temporanea (EN 795 Tipo C) o per dotare queste di rompitratta intermedi.
Hanno però anche il difetto di usurarsi più di altri DPI: per strutture con spigoli taglienti come profilati IPE o doppia T esistono versioni con anima in cavo d’acciaio o con speciali rivestimenti anti taglio.
Attenzione ad utilizzarle su corpi caldi o estremamente freddi, potrebbero non essere idonei: controllare sempre il manuale.
Ancoraggi tecnici regolabili (Tipo B).
I costruttori di ancoraggi hanno da tempo immesso sul mercato speciali dispositivi regolabili per travi o per velette.
Generalmente si stringono e si chiudono attorno alla trave mediante sistemi a vite, come i morsetti.
Possono essere molto diversi tra loro, ogni modello studiato per un impiego specifico.

Un ancoraggio di questo tipo generalmente un costo più elevato rispetto ad una ancoraggio tessile ma risolve il problema quando vi sono particolari necessità di movimentazione lungo la trave principale oppure quando l’unica superficie a cui ancorarsi è una veletta perimetrale strutturale.
Il più delle volte questo tipo di ancoraggio è impiegato per l’utilizzo con anticaduta retrattili.
In questa categoria rientrano anche le pertiche, i bracci davit (le gruette), i pali pescanti e i tripodi) su cui abbiamo scritto articoli specifici
Linee Vita Temporanee (dispositivi Tipo C)
Le linee vita temporanee sono ampiamente utilizzate nel settore delle ristrutturazione delle coperture industriali.
Da molto tempo, le consigliamo anche per le manutenzioni d’urgenza in punti in cui è impossibile utilizzare un ancoraggio puntuale ed è quindi necessario sfruttare due punti solidi distanti tra loro collegandoli con una linea.
In commercio, le più comuni sono linee temporanee in fettuccia munite di cricchetto di tensionamento.
Oppure in fune tessile come il Grillon di PETZL, il Finch+ di CT Climbing Technology o il sistema in fune kernmantel HonoRope-T di Honor Safety & Consultancy.
Per cantieri particolari, vi sono anche sistemi di linea vita temporanea in cavo d’acciaio.
Quasi tutte richiedono l’implementazione di fettucce di ancoraggio a altri ancoraggi puntuali come punti terminali o intermedi.
Infatti, per questi dispositivi più che per ogni altro tipo di ancoraggio temporaneo, è necessario leggere bene il manuale.
I punti critici da controllare sono:
- lunghezza massima del sistema e distanza massima tra i rompitratta intermedi;
- le frecce su ogni tratta tra intermedi o tra terminali;
- il numero di operatori ammessi in contemporanea sul sistema e su ogni singola tratta intermedia (in genere massimo una persona);
- la compatibilità con i cordini con particolare attenzione a dispositivi retrattili
- le forze che si sviluppano agli estremi e sugli intermedi.
Insomma, dati non banali.
Le Zavorre (dispositivi Tipo E).
Sono punti di ancoraggio che sfruttano il proprio peso e l’attrito che generano sui piani di posa per contrastare le forze che si innescano in una caduta
Sono ancoraggi certificati in base alla UNI EN 795/2012, Tipo E e li abbiamo approfonditi in uno speciale articolo dedicato.
Ne esistono di diversi tipi, in base al tipo di materiale utilizzato come zavorra:
- zavorre in cemento;
- in acciaio o ghisa;
- con acqua;
Il vantaggio di questi dispositivi è che possono essere posizionati su qualsiasi tipo di superficie purché a bassa pendenza ed in grado di sostenere il peso (oltre 500 kg per ogni punto di ancoraggio).

L’elevato peso del dispositivo, elemento fondamentale per il suo funzionamento, è anche uno dei maggiori handicap.
Dovendo limitare il peso di ogni singolo pezzo ad un massimo di 25 kg, così da potere essere sollevato e maneggiato da un solo operatore, l’installazione diventa piuttosto lunga ed onerosa soprattutto se deve essere installato a grandi altezze e senza l’ausilio di gru o paranchi.
l’Ancoraggio ad acqua, pratico e leggero da trasportare quando vuoto, ha la necessità di un punto di fornitura d’acqua in quota: riempirlo a terra e portarlo sul tetto è piuttosto complicato.
Esiste anche un dispositivo di ancoraggio, unico nel suo genere, che sfrutta l’effetto ventosa ma è applicabile solo su particolari superfici come ad esempio le fusoliere o le ali di aeromobili oppure l’involucro metallico esterno delle cisterne.

Quale è il miglior ancoraggio ?
Come avrai capito, la risposta a questa domanda non può essere univoca.
Ci sono dispositivi più economici e dispositivi più flessibili, altri ancora più specifici per un determinato tipo di lavoro.
La scelta migliore dipende dal tipo di lavoro da svolgere e dal tipo di struttura su cui devo andare ad operare, oltre che dal numero di persone e dalla frequenza di utilizzo.
I parametri di scelta sono vari e molto specifici.
Però so dirti quale non funziona: non funziona pensare che la forza di gravità e la sicurezza non sia una cosa che ti riguarda.
Se hai la necessità di valutare un ancoraggio o un dispositivo specifico, per un tuo cantiere o per la tua regolare attività sulle coperture, mandaci una email e descrivici il tuo caso, sapremo come consigliarti>>>
Buongiorno
sto cercando un ancoraggio per linea vita temporanea; l’ancoraggio si deve attaccare a trave IPE 270 a livello piano di calpestio per operatori.
Avete qualcosa da propormi ??
grazie
Anche l’ancoraggio deve essere temporaneo o può essere fisso?
Tra la IPE e il piano di calpestio c’è un pavimento o il profilo è a vista da sopra?
La linea vita deve lavorare a trattenuta o lavora come anticaduta?
Ci sono molte variabili in gioco, forse sarebbe opportuno vedere delle foto e qualche dettaglio in più.
Mi scriva a info@in-safety.it
Una soluzione la troviamo di sicuro. Grazie