Come proteggere dal rischio caduta gli autisti e gli addetti al carico e scarico di autocisterne contenenti succo e oli essenziali di agrumi
Il sistema anticaduta per autobotti che vi raccontiamo in questo articolo è stato realizzato presso un’azienda messinese che produce succo di agrumi e oli essenziali per il mercato agro alimentare e cosmetico internazionale.
Per realizzarlo, abbiamo utilizzato le più recenti tecnologie in materia di ancoraggi anticaduta e di dispositivi protezione individuale.
Oltre ad una particolare procedura automatica di recupero dell’infortunato.
Il rischio caduta nelle operazioni di carico e scarico da un’autobotte.
Dopo una seria e completa valutazione dei rischi, il responsabile alla sicurezza e titolare dell’azienda, si è reso conto che le autocisterne in arrivo e in partenza, tutte di proprietà di trasportatori indipendenti, non sono dotate di efficienti sistemi anticaduta.
Sulla scarsa affidabilità dei sistemi anticaduta delle autocisterne abbiamo scritto nell’articolo: “Anticaduta baie di carico: 4 soluzioni tecniche per ogni situazione”.
Quindi gli autisti, dovendo andare ad aprire e chiudere i bocchettoni nelle fasi di carico e scarico, si espongono al rischio di caduta, all’interno dell’azienda.
Anche alcuni dipendenti addetti al controllo del carico hanno la necessità di salire sul rimorchio, esponendosi allo stessi rischio di caduta dall’alto.
La ricerca di una soluzione specialistica e personalizzata per un sistema anticaduta per autobotti.
Ha così chiesto ad IN-SAFETY® e al suo partner locale Maurizio Madonia, una soluzione che offrisse un’adeguata protezione contro le cadute dall’alto e che tenesse in considerazione alcuni parametri tecnici e dimensionali:
- Nel piazzale non c’è spazio per trabattelli o ponteggi;
- Non ci sono strutture abbastanza alte o resistenti sulle quali installare degli ancoraggi anticaduta;
- l’autista o addetto al carico deve potersi spostare dalla testa alla coda dell’autobotte;
- Non c’è spazio di manovra, l’autocisterna entra in avanti ed esce in retromarcia;
- In caso di incidente, potrebbe non esserci sufficiente personale per effettuare una procedura di soccorso e recupero con paranco e discensore.
Nel piazzale non c’è spazio per trabattelli o ponteggi.
Si è deciso, con la committente, di realizzare un sistema anticaduta per autobotti ad arresto caduto.
Composto da:
- una struttura portante in carpenteria metallica, opportunamente dimensionata e calcolata per sostenere i carichi trasmessi da un ancoraggio di tipo lineare
- una rotaia, l’ancoraggio di tipo lineare UNI EN 115786 Tipo D come da punto precedente, a bassissima deformazione, certificata fino a 5 operatori in contemporanea e posizionata più in alto dell’operatore (Fattore caduta zero – FF0);
Va da se che da questo momento in avanti, le aziende incaricate del trasporto, dovranno mandare autisti formati e muniti di idonei DPI anticaduta tra cui un’imbracatura a norma EN 361, con attacco sia sternale che dorsale, e un elmetto a norma EN 397 con laccio sottogola.
In caso di salita sull’automezzo, dovranno attenersi alle procedure di utilizzo del sistema anticaduta per autobotti che gli verranno indicate.

Vista del piccolo piazzale di carico e della struttura completa fuori terra del sistema anticaduta per autobotti.
Non sono presenti strutture abbastanza alte o resistenti alle quali appoggiarsi.
Il piazzale costeggia una parete del capannone prefabbricato, senza tettoie esterne.
Questa è in pannelli di tamponamento prefabbricati, strutturalmente insufficienti a supportare le forze trasmesse da una struttura a mensola.
Struttura alla quale dovrebbe essere agganciato il binario anticaduta.
La struttura portante è stata quindi progettata e calcolata a partire da terra e inghisata alla platea di fondazione in calcestruzzo armato.
Tutto preventivamente progettato e verificato da ingegnere abilitato.
La realizzazione è opera di una carpenteria metallica di nostra fiducia, la E.M.S. S.R.L. Elettro Meccanica Siciliana, con sede a Messina, così da ridurre al massimo le spese di movimentazione e trasporto delle travi impiegate.
I vantaggi di un sistema di ancoraggio lineare rigido a norma UNI 11578 Tipo D.
Come ancoraggio abbiamo optato per la rotaia in alluminio anodizzato ALUX RAIL prodotta da Genesi.
Questa è caratterizzata da un alto profilo sezionale che garantisce le prestazioni fino ad interassi tra gli appoggi di 8 metri contro una media di mercato che va dai 3 ai 6 metri.
A questi interessi, in caso di caduta di un operatore, la rotaia ALUX RAIL garantisce basse frecce di deformazione, fino ad un massimo di 300 mm a 4 metri dalla giunzione.
I carrelli a 4 cuscinetti mantengono sempre un’ottima scorrevolezza e consentono all’operatore, collegato a uno di essi mediante imbracatura e anticaduta retrattile, di percorrere l’autocisterna in tutta la sua lunghezza senza sforzo e senza rischio effetto pendolo.

Sistema anticaduta per autobotti studiato nei minimi dettagli.
In un sistema anticaduta per autobotti, un dispositivo anticaduta retrattile rimane in genere perennemente agganciato, prendendosi sole, pioggia e vento.
Il connettore lato utente è di norma collegato ad una sagola, una cordicella in nylon che consente all’operatore di richiamarlo dal basso: tira la cordicella, porta a se il connettore del retrattile, sgancia la cordicella, si connette all’imbracatura e sale.
Spesso questa cordicella rimane nel mezzo, d’intralcio sulla traiettoria della cabina dell’autobotte a rischio di essere agganciata e strappata via.
Per cui si è optato per un dispositivo anticaduta retrattile in scocca metallica della tedesca IKAR: IKAR HAS da 9 metri a norma EN 360.
Meno sensibile al deterioramento da agenti atmosferici o raggi UV.
Una catenella inox sostituisce la cordicella in nylon.
Per non lasciarla nel mezzo a “rompere le scatole”, si è creato un sistema a carrucole per tirarla da parte (vedi foto).
Con questo accorgimento, un’autobotte arriva e riparte senza il rischio di impattare in nessun meccanismo o cordino.

Un sistema automatico di recupero e soccorso.
Gli anticaduta retrattili IKAR versione HAS hanno però un’altra caratteristica particolare: hanno integrato al loro interno un discensore automatico a norma EN 341, di cui abbiamo già parlato nell’articolo “Evacuazione: 3 sistemi per scendere velocemente in caso di emergenza”.
Se un lavoratore perde l’equilibrio e cade, la caduta viene prima arrestata e la persona viene poi dolcemente deposta a terra dal meccanismo discensore.
Guardare il video dal minuto 3:14 (quello che c’è prima, meglio se non lo guardate).
Semplice, funzionale, sicuro.
Un sistema anticaduta per autobotti realizzato su misura per le esigenze e le caratteristiche del cliente al quale sono stati forniti tutti i documenti obbligatori tra cui le relazioni di calcolo strutturale, i manuali e i certificati dei dispositivi forniti, la dichiarazione di corretta posa e la procedura di utilizzo del sistema anticaduta per autobotti.