Se il tuo piazzale di carico necessita di un sistema anticaduta di particolari dimensioni ma non è possibile realizzare strutture fisse o fondamenta, allora si può realizzare una baia di carico autoportante su misura.
Un sistema anticaduta per baia di carico autoportante su misura non è una cosa che si ordina su un catalogo.
E non è nemmeno uno scherzo realizzarne una.
Primo perché l’azienda che la richiede, necessita di un sistema di dimensioni importanti.
Secondo perché è necessario realizzare ogni componente su misura, soprattutto i cassoni di zavorra che fungono da contrappeso di base.
Perché la richiesta di una baia di carico autoportante su misura.
La richiesta di un sistema anticaduta su misura è arrivata al nostro specialista Giovanbattista Faena, di ID Linee Vita.
A farla è la filiale veneta di un nota azienda che produce sabbia silicea per applicazioni di vari settori, dal vetro all’edilizia.
La sabbia silicea, molto fine, viene caricata nei rimorchi e deve essere protetta con teli che impediscono si disperda durante il viaggio.
Per tendere questi teli copri rimorchio, l’autista deve salire sul cassone esponendosi al rischio di caduta.

Vista d’insieme di una delle sue strutture autoportanti realizzate dal Giovanbattista Faena: si notino i cassoni in metallo sui quali sono stati applicati segnali catarifrangenti.
Perché una baia di carico autoportante.
Il cliente ha esplicitamente richiesto che sul piazzale non venissero fatti scavi di fondazione per plinti e tantomeno opere edili permanenti.
Ecco quindi la soluzione autoportante con zavorre.
E perché su misura.
Esistono dispositivi prefabbricati da utilizzare come anticaduta per baie di carico.
Ci sono diverse soluzioni pronte sul mercato e ne abbiamo già parlato nell’articolo “Ancoraggi mobili anticaduta a portale o pertica: facili da spostare”.
La maggior parte di essi però sono dispositivi puntuali, che mantengono le loro prestazioni di sicurezza solo se l’operatore non si sposta dalla verticale del punto di ancoraggio oltre lo spazio delimitato da un cono di circa 30°.
Se sono lineari (con rotaia anticaduta EN 795 TIPO D), arrivano al massimo ad una lunghezza di 6 metri.
Inoltre sono quasi tutti certificati EN 795 Tipo B e per un solo operatore.
L’operazione di posa del telo richiede invece da 1 a 2 operatori i quali hanno necessità di spostarsi su tutta la lunghezza del mezzo.
Se l’automezzo è una motrice con semirimorchio, parliamo di una mobilità di circa 8 metri.
Più frequentemente, i mezzi utilizzati per il trasporto della sabbia silicea sono degli autoarticolati con rimorchio che necessitano di una mobilità fino a 16 metri.

I motivi per cui non conviene utilizzare un dispositivo per baie di carico autoportante prefabbricato.
Usare dispositivi anticaduta autoportanti prefabbricati significherebbe, per ogni punto di carico:
- da 3 a 6 dispositivi diversi se di tipo lineare, fino a 16 se puntuali.
- se si decide di usare pochi dispositivi puntuali, sono necessarie frequenti manovre di spostamento del dispositivo con impiego di carrelli elevatori all’interno dell’area di carico/scarico dei mezzi;
- in ogni caso, fastidiose e rischiose manovre, da parte dell’operatore in quota, di attacco/stacco degli anticaduta retrattili dall’imbracatura, per passare da un dispositivo all’altro.
Le conseguenze alle 3 premesse sopra elencate sono che l’impiego di dispositivi prefabbricati richiede un enorme esborso economico senza però reali vantaggi sulla semplicità, l’ergonomia e quindi la sicurezza.
Un altro limite che hanno i dispositivi prefabbricati autoportanti è la sporgenza del braccio che normalmente non supera i 2,2 metri.
Di solito sono sufficienti: i mezzi di trasporto non superano i 2,5 m di larghezza.
In questo caso studio, il cliente aveva però necessità di spazio di manovra supplementare a terra, tra il mezzo e la struttura portante del sistema anticaduta.

Le scelte progettuali nella realizzazione della baia di carico autoportante su misura.
La soluzione è quindi un sistema anticaduta per baia di carico autoportante su misura.
Una soluzione specialistica e specifica per il cliente e per il suo sito industriale.
Non un dispositivo pensato per poter essere trasportato da un sito all’altro o rivenduto ad altri clienti ma un impianto in grado di rispondere a specifiche necessità:
- nessun plinto e nessuno scavo ma cassoni di zavorra in appoggio sul piano campagna;
- rotaia anticaduta continua di 16 metri di lunghezza;
- sbraccio di almeno 3 metri;
Come zavorre sono state realizzati dei cassoni in acciaio, successivamente riempiti ognuno con diversi quintali di cemento.
Riempimento avvenuto in sito anche per semplificare la logistica della realizzazione.
Solo 3 cassoni di zavorra su 16 metri di lunghezza dell’impianto anticaduta.
Da questi si alza una struttura in carpenteria di acciaio con doppia mensola di 3 metri: 3 metri a destra e 3 m a sinistra, in modo da realizzare la protezione su due punti di carico con una sola struttura verticale.
Guarda il video che ne mostra l’uso da parte di un autista
L’elemento anticaduta.
I tre “pali” sono collegati da profili IPE orizzontali e su questi vi sono installate rotaie in acciaio inox della Söll, certificata EN 795 TIPO D.
La rotaia è una Multirail Söll in acciaio inox, completa di navetta sempre in inox.
L’acciaio inox è parsa la scelta migliore laddove vi è un importante presenza di polvere di silicio, altamente abrasiva.
Come DPI, la scelta è andata sui dispositivi anticaduta retrattili a norma EN 360 da 10 metri, con scocca esterna in materiale plastico: relativamente economici e facili sia da reperire che da manutenere, soprattutto in per il fatto che sono previste frequenti ispezioni dovute all’alta frequenza di utilizzo.
Tutto questo va moltiplicato per 2 in quanto il cliente aveva necessità di mettere in sicurezza ben 4 postazioni di carico e scarico.

Cose utili da sapere se si ha bisogno di una baia di carico autoportante su misura.
Realizzare un impianto anticaduta autoportante su misura, come quello descritto in questo caso studio, comporta una buona conoscenza delle condizioni reali del sito, delle dinamiche produttive e delle problematiche pratiche e operative legate al lavoro in quota.
Richiede inoltre una buona conoscenza di quanto realmente disponibile sul mercato, per non girare inutilmente a vuoto o per tentativi, ritardando la messa in atto di buone azioni di prevenzione e protezione.
Inoltre serve la consapevolezza di dove si debba intervenire, invece, con l’esperienza operativa e con le capacità di calcolo strutturale.
Il tutto va mixato e ottimizzato anche per evitare sprechi economici: sarebbe molto più facile poter sovra dimensionare tutto senza badare all’aspetto economico.
E questo tipo di soluzione, con queste tempistiche e questi costi, riesce a darteli solo uno specialista in anticaduta come Giovanbattista Faena, membro del Network IN-SAFETY®