Botola scala e sistemi sia per impedire l’accesso non autorizzato a postazioni di lavoro in quota, sia per prevenire una caduta accidentale verso il basso.
Quest’estate ci sono stati molti casi di cadute dal tetto a danno di ragazzi che, per sfida o per stupida moda, erano saliti per fare parkour o “selfie estremi”.
A volte lo hanno fatto su tetti di stabilimenti industriali abbandonati, altre volte su coperture di strutture produttive chiuse per turno o su strutture pubbliche.
Anche se questi casi non riguardano direttamente gli incidenti sul lavoro, ritengo comunque che l’argomento “accessi in quota non autorizzati” sia di primario interesse.
Soprattutto per chi è responsabile della sicurezza in un sito produttivo, soprattutto quando questo si affaccia su strade o parcheggi pubblici.
O non sono recintati.
Analogamente, succede anche con i lavoratori stessi che possono scegliere di salire su una scala “sbagliata” o in un momento sbagliato.
Quando un cartello di divieto non basta.
Segnalare con un cartello il “divieto di accesso ai non autorizzati” è sicuramente molto utile ma non sempre è sufficiente.
Se solo bastassero i cartelli di avvertimento ad impedire che qualcuno faccia qualcosa che non deve fare, vivremmo in un bel mondo a colori.
Ma è comunque un buon inizio.
Il mio consiglio è quello di accompagnare suddetti cartelli con un elenco di istruzioni per l’accesso come ad esempio:
A chi chiedere l’autorizzazione;
Le modalità di accesso e/o procedure di salita;
Consultare il manuale di istruzioni (soprattutto se è una scala anticaduta);
I DPI da impiegare;
Eventuali sistemi e/o rischi che si possono trovare in cima alla scala.
Impedire l’accesso da botola, porta o finestra interna.
Le botole, come le finestre o le porte finestre, sono a tutti gli effetti degli infissi.
Come tali, dispongono solitamente di una chiusura.
Ma se la botola si trova all’interno di aree produttive, questa raramente sarà dotata di un meccanismo di chiusura a chiave.
E’ più probabile che ad essere chiusa con un lucchetto sia quella porta, alla fine del vano scala, che porta alla copertura.
A maggior ragione se la copertura non è dotata di un sistema anticaduta.
Nessun parapetto in copertura? No porte aperte!
Se la copertura non è un terrazzo più che sicuro, chiudete sempre l’accesso a chiave.
Avete un sistema di ancoraggi anticaduta o linee vita? No porte aperte!
A meno che non abbiate opportunamente verificato che chi deve salire sia regolarmente autorizzato, formato ed in possesso di attrezzature e opportuni DPI di III^ categoria.
In alcune aziende esistono dei sistemi automatici per regolamentare l’accesso basati sull’impiego di speciali badge.
L’operatore o il manutentore abilitato all’accesso in copertura ha un badge con un tag che lo identifica e che, mediante specialI serrature elettroniche, apre l’accesso alla copertura.
Impedire l’accesso o la caduta da una scala alla marinara.
Una scala alla marinara è una scala a pioli munita di una gabbia di protezione contro le cadute dall’alto.
Non ci piacciono molto ma sono tra le più comuni e sono comunque a norma.
A patto che rispettino tutte le caratteristiche dimensionali come da D.lgs 81 o come da normativa tecnica UNI EN 14122-4.
Ne abbiamo già parlato in vari articoli, tra i più gettonati del nostro blog.
L’accesso alla scala con gabbia si impedisce principalmente in due modi:
con un cancelletto detto “botola di chiusura scala” applicato alla gabbia;
rimuovendo il primo tratto di 2,2 m, detto anche “sfilo”.
Ma una scala alla marinara può essere utilizzata anche per accedere a camere sotterranee cioè per scendere.
In questo caso si utilizzano botole di chiusura molto simili a quelle che impediscono la salita oppure dei veri e propri cancelletti sul fine corsa scala abbinati a maniglioni che escono di circa 1,1 m il piano di sbarco.
Le scale con gabbia presentano inoltre anche il rischio contrario: sono dei veri e propri “pozzi” da cui è possibile cadere.
A meno che non si installi un cancellino anticaduta o si prendano altre misure.
La chiusura di una scala anticaduta.
Nel caso in cui la scala non abbia una gabbia alla quale fissare una botola di chiusura, la cosa si complica un po’.
Molti produttori hanno però previsto anche questo.
Il primo metodo, come per le scale a gabbia, è quello di realizzare il primo tratto rimovibile.
Il secondo metodo consiste nell’installare, sul primo tratto di accesso, un pannello di lamiera liscia, bloccabile con chiusura a serratura o lucchetto, che impedisce di fatto l’arrampicata.
Quando si tratta invece di impedire la caduta dalla scala, le cose peggiorano ancora.
Soprattutto quando queste scendono dentro una botola, dal piano strada.
In questi casi non sono molte le aziende con una soluzione standardizzata.
Tra quelle con un’idea diversa dal solito e molto ben congegnata c’è la FALLPROTEC, azienda lussemburghese che ha realizzato un sistema ripiegabile per la sua linea di scale Safeladder®:
Il primo tratto, quello che permette l’accesso in discesa, si ripiega su se stesso scomparendo all’interno del tombino.
In questo modo funziona anche come anticaduta: chiuso, all’interno di un tombino, evita anche che qualcuno vi possa cadere all’interno, funzionando come una vera e propria barriera.
Una botola scala non è una chiusura impenetrabile.
Le chiusure che evitano gli accessi alle persone non addette non sono certo dispositivi degni dei più impenetrabili caveau di banche.
Unmalintenzionato deciso ad entrare, ben attrezzato e abbastanza atletico, troverà comunque il modo di passare.
Questo è più il campo di chi si occupa di antifurto.
Come responsabili e specialisti in sicurezza anticaduta, il nostro compito è quello di munire le aziende di dispositivi “anti distratti” e impedire cadute accidentali.
Ecco perché, anche per una botola scala o una cancelletto anticaduta, è bene affidarsi a degli specialisti.
Se hai un problema di inibizione accessi scala o di rischio caduta da scale, contattaci.
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