Il moschettone, o meglio connettore, è il dispositivo di protezione individuale più acquistato insieme ai cordini anticaduta.
Tutti hanno almeno un moschettone (o connettore), soprattutto nel mondo dei lavori in quota.
Anche chi non opera con particolari tecniche di accesso su fune ma semplicemente passeggi sulle coperture con una linea vita o su un ponteggio.
Il nome tecnico è appunto “connettore” ma la parola moschettone ha origini antiche.
Il moschettone nasce intorno al 1800 per poter chiudere in maniera rapida la bandoliera dei fucili (appunto i moschetti, da cui deriva il nome).
Etimologia simile anche per il termine inglese carabiner (da carabina).
Successivamente, venne utilizzato in agricoltura, in oreficeria, nonché dai pompieri
Fu probabilmente dai pompieri che l’utilizzo dei moschettoni si estese all’alpinismo.
Forse non tutti sano che si deve a due italiani lo sviluppo del moderno moschettone da lavoro/arrampicata.
Questi furono Riccardo Cassin e Felice Bonaiti che furono anche i primi a studiare, anche a livello teorico, i carichi sul moschettone.
Furono anche gli inventori dei moschettoni asimmetrici e con forma a “D”.
L’introduzione, invece, delle leghe leggere, si deve al francese Pierre Allain
(fonte Wikipedia)
Leggendo un bellissimo dossier pubblicato da PETZL, relativo alla scelta del giusto moschettone da lavoro, ho pensato quindi di riportarvi, per brevi linee, quanto consigliano i francesi:
Corretto utilizzo dei moschettoni.
Un moschettone è progettato per lavorare sull’asse maggiore, con leva chiusa e ghiera bloccata.
Solo il valore di resistenza sull’asse maggiore e con leva chiusa è adatto alle sollecitazioni che può subire un moschettone nelle attività verticali.
Una diversa sollecitazione del moschettone può essere pericolosa.

Fig. 1 – le diverse condizioni e relative sollecitazioni pericolose che può subire un connettore
3 buoni consigli:
1. Scegliere il moschettone giusto
Assicurarsi che il moschettone scelto sia adatto per l’impiego previsto e che sia compatibile con il materiale collegato; utilizzare degli accessori di tenuta per favorire il corretto posizionamento.
2. Posizionare nella giusta maniera il moschettone nel momento della sua installazione
Sia sull’imbraco che su un ancoraggio, sia su un discensore che all’estremità di una fettuccia, al momento dell’installazione l’utente deve assicurarsi che il moschettone sia posizionato nella maniera giusta e che risulti ben chiuso.
3. Sorvegliare il moschettone durante l’utilizzo
Durante l’uso, i moschettoni si muovono; vengono tirati dalla corda, sfregano contro la roccia, vibrano durante la progressione. Occorre controllare con regolarità che il movimento non cambi la posizione del moschettone in maniera pericolosa e che la ghiera rimanga ben avvitata malgrado le vibrazioni.
Scelta delle forma del moschettone
Moschettone a D
caratteristiche: posizionamento del carico sull’asse di massima resistenza, in prossimità del lato chiuso del corpo. Adatto ai carichi semplici (collegamento di dispositivi, collegamento sull’ancoraggio…).
Tipicamente usato per chiudere anelli di ancoraggio tessili, ancorare linee vita temporanee ma anche con linee vita permanenti.
Ovale

caratteristiche: forma simmetrica per l’equilibrio del carico (dispositivi con foro di collegamento grande…).
Tipicamente usati per connettere cordini con imbracature, anticaduta guidati o carrucole
Pera

caratteristiche: grande capacità per il collegamento di vari elementi o elementi ingombranti.
Tipico uso nei lavori in sospensione
Grande Apertura

caratteristiche: grande apertura per facilitare il collegamento su ancoraggi, cavi…
Tipico uso, con ancoraggi, linee vita o anche per l’uso su tralicci, torri eoliche…
Connettore Multidirezionale tipo OMNI

caratteristiche: forma specifica adatta ai carichi multidirezionali.
Tipico uso, la chiusura dell’imbracatura sul punto sternale
Connettore Direzionale

caratteristiche: due zone di collegamento separate per ottimizzare il posizionamento sull’asse maggiore, per utilizzi specifici.
Tipico uso, con cordini o corde di posizionamento, per l’uso anche con linee vita
SISTEMA DI BLOCCAGGIO DELLA CHIUSURA:

Ogni produttore ha studiato e brevettato diverse tipologie di chiusura.
Se però vogliamo fare un riassunto tra i sistemi di bloccaggio comuni un po’ a tutti, possiamo parlare di
Connettore con Bloccaggio a vite

Due movimenti: la ghiera si chiude a molla, si blocca avvitando.
Particolarmente adatto ad ambienti sporchi lavori in cui l’attrezzatura è soggetta a vibrazione. Inoltre è l’operatore che può decidere se bloccare la ghiera o meno.
Si apre e si chiude con una mano.
Connettore con Bloccaggio con rotazione
La ghiera del moschettone è sempre chiusa e bloccata, per aprirla è necessario ruotare la ghiera a molla e poi aprire.
Se si lascia, ritorna in posizione di chiusura. Adatto alla connessione con imbracature o dispositivi anticaduta. Si usa con due mani.

Connettore con Bloccaggio automatico tripla azione
Il bloccaggio automatico della ghiera è assicurato da un 3 movimenti di blocco automatico.
L’apertura avviene in 3 fasi: si spinge giù la ghiera di bloccaggio, si ruota e poi si apre

Connettore con Chiusura permanente
Sistema di chiusura manuale da effettuare con chiave inglese o brugola: vedi maglie rapide.

Connettore con Sistema di chiusura a doppia leva
Utilizzato principalmente per i connettori direzionali e a grande apertura, è un meccanismo che comporta uno sblocco solo se l’operatore fa pressione, con la mano, da entrambi i lati del connettore.
Il lavoro, affrontato da un punto di vista professionale, richiede sempre la giusta attrezzatura: non la più costosa o la più bella ma la giusta.