ABCD della Sicurezza Anticaduta
A come Anchor point (punto di ancoraggio).
Sebbene molti lavoratori non se ne rendano conto, l’ancoraggio è forse la parte più critica di un sistema di protezione anticaduta.
In caso di caduta, il lavoratore rimane sospeso, attaccato all’ancoraggio.
La loro vita dipende dalla sua resistenza.
Le normative nazionali richiedono che ogni ancoraggio sia in grado di supportare almeno 12 kN (circa 1200 kg).
Sugli ancoraggi e sulle normative che ne regolano i requisiti, abbiamo scritto più di un approfondimento.
Puoi leggere, per esempio, l’articolo NORMATIVA TECNICA ANTICADUTA: I CHIARIMENTI DELL’ESPERTO
Gli operai si attaccano a questi ancoraggi usando cordini e linee di vita.
I cordini vengono utilizzati anche per spostarsi tra un ancoraggio e l’altro.
B come Body Support (presa per il corpo o imbracatura).
L’imbracatura full body è progettata per proteggere i lavoratori da gravi lesioni in caso di caduta.
Sulle Imbracature puoi leggere l’approfondimento sulla pagina Imbracature ed Elmetti e, se vuoi approfondire, anche l’articolo sui DPI Atex
Un Imbraco deve essere ben teso e in buone condizioni.
Non si dovrebbe mai usare un’imbracatura con fettuccia tagliata, sfilacciata, bruciata o altrimenti danneggiata.
Nel caso, rimuoverla immediatamente dal servizio.
C come Connectors (connettori, moschettoni e cordini)
Per connettori si intende la catena di collegamento tra l’ancoraggio e l’imbracatura del lavoratore.
Di solito sono cordini o retrattili (fissi, semi statici o retrattile (SRL).
Questi sistemi di connessione si possono suddividere in 4 categorie principali:
- Cordini Anticaduta
- Anticaduta Retrattili
- Anticaduta Guidati
- Cordini di Posizionamento (longe)
D come Descent and Rescue (discesa e salvataggio)
In caso di caduta, i datori di lavoro devono avere previsto un piano e una procedura di soccorso e recupero.
In alcuni casi, i lavoratori possono auto-salvarsi e iniziare una discesa controllata a terra.
Altre volte potrebbero essere necessari dispositivi di soccorso per riportare i lavoratori ad un livello inferiore.
Se vuoi approfondire l’argomento, ti consiglio di leggere l’articolo: EVACUAZIONE: 3 SISTEMI PER SCENDERE VELOCEMENTE IN CASO DI EMERGENZA
Cordini anticaduta a norma EN 355
I cordini utilizzati per l’arresto anticaduta, a norma EN 355, sono dotati di un assorbitore che dissipa (dissipatore) le forze che scaricano sul corpo del lavoratore.
Sono generalmente in materiale tessile o in fune, kernmantel o ritorta
Partendo dalla parte che si attacca all’imbracatura, sono composti da:
- un connettore ovale che si fissa all’anello di ancoraggio dell’imbraco;
- un assorbitore di energia, che noi consigliamo sempre di tipo ispezionabile;
- la parte tessile o in corda, che può essere singola o doppia (da usare per le progressioni o per sorpassare i rompi tratta intermedi delle linee vita senza mai perdere la connessione;
- il connettore per l’ancoraggio che può essere di tipo ovale o a doppia leva.
Per approfondire la questione connettori, ti consigli di leggere l’articolo sulla Tech-Zine: IL CONNETTORE [MOSCHETTONE]: 3 CONSIGLI PER LA SCELTA E L’USO.

Dissipatore ispezionabile

Cordino doppio
Anticaduta retrattili (o auto-retrattili) a norma CE EN 360.
I dispositivi anticaduta auto-retrattili offrono una maggiore flessibilità rispetto ai tradizionali cordini.
Funzionano come una cintura di sicurezza delle automobili, con sistema di auto bloccaggio e assorbimento in caso di caduta.
La capacità auto-retrattile, consente al cordino di essere sempre teso e di seguire il lavoratore ma, al contempo, di entrare in funzione appena sente l’accelerazione da caduta.
Normalmente devono garantire l’arresto entro i 2 metri ma alcuni dispositivi (vedi per esempio la linea STAR di HONOR Safety & Consultancy) riescono a garantire l’arresto entro i 50 cm.
Questo non li pone come privi di controindicazioni: funzionano infatti molto bene con punti di ancoraggio posti sopra la testa del lavoratore (fattore di caduta Zero) mentre non tutti garantiscono le proprie prestazioni a fattore di caduta 1 o 2.
La maggior parte di essi è invece sconsigliata su piani orizzontali o inclinati:
La loro capacità di allungarsi, infatti, non consente la trattenuta dell’operatore che può cadere liberamente.
Allo stesso tempo, in caso di caduta, lo sfregamento sugli spigoli vivi (vedi la gronda di un tetto o il bordo di un piano di lavoro) potrebbe rallentare lo scorrimento del cavo e l’entrata in funzione del meccanismo di blocco facendo arrivare il lavoratore a terra.
Alcuni modelli sono integrati con sistemi di auto evacuazione a norma EN 341, che entrano in funzione dopo l’arresto di caduta accompagnando lentamente il lavoratore a terra.
Tra questi, la linea FPED di HONOR Safety & Consultancy, che abbiamo approfondito nell’articolo:

Retrattile per fattore di caduta 2

Retrattile con auto evacuazione FPED 15 by HONOR
Anticaduta guidati a norma CE EN 353-2.
Sono sistemi detti anche linee vita verticali e sono composti da più elementi:
- una fune semi statica o un cavo di acciaio di lunghezza fissa, connesso al punto di ancoraggio;
- un dispositivo auto bloccante che scorre sulla suddetta fune e consente il libero movimento in avanti o indietro ma che si blocca in caso di caduta;
- un assorbitore di tipo EN 355 tra il dispositivo auto bloccante e il punto di ancoraggio dell’imbracatura.
La maggior parte dei dispositivi auto bloccanti in commercio permettono il blocco manuale che consente al lavoratore di posizionarsi in prossimità di un bordo di caduta e non procedere oltre (lavoro in trattenuta o caduta impedita).

Dispositivo guidato su fune

Dispositivo guidato su cavo acciaio
Cordini di posizionamento a norma CE EN 358
I cordini di posizionamento non possono essere utilizzati come anticaduta in quanto non sono muniti di sistema di assorbimento.
Il loro impiego è molto utile in caso di lavoro su scala portatile o in quota, per posizionarsi in maniera comoda, permettendo al lavoratore di avere le mani libere.
L’impiego dei cordini di posizionamento è sempre abbinato a cinture di sicurezza (vedi pagina Imbracature ed Elmetti) o a imbracature per il lavoro in sospensione ma, come già detto, non sostituiscono i cordini anticaduta.
Possono essere di lunghezza fissa o regolabile mediante meccanismo bloccante.
Come per gli altri cordini, possono essere in materiale tessile o in fune ma, per il lavoro su strutture metalliche o taglienti, ne esistono versioni in cavo d’acciaio o muniti di speciali guaine anti taglio.

Cordino di posizionamento in fune

Cordino di posizionamento in acciaio