Le differenze tra i vari APVR filtranti e gli impieghi delle le varie tipologie di maschere e semimaschere.
In questa sessione sui filtranti parleremo di:
- filtri: scelta e funzionamento.
- mascherine facciali filtranti.
- maschere e semimaschere.
- elettrorespiratori e turboventilatori.
I dispositivi filtranti purificano l’aria dell’ambiente, utilizzando filtri che rimuovono i contaminanti nell’aria.
L’azione filtrante può essere meccanica e/o chimica.
Sono utilizzati per filtrare:
Polveri – particelle fini generate dalla frantumazione di materiali solidi;
Nebbie – minuscole goccioline liquide che si creano da operazioni di spruzzo;
Fumi – particelle solide molto fini che si formano quando si fonde o vaporizza un metallo che si raffredda in modo veloce;
Microorganismi – virus e batteri;
Gas – sostanze allo stato aeriforme a pressione e a temperatura ambiente;
Vapori – forma gassosa di sostanze che, a temperatura ambiente, si trovano allo stato liquido o solido.
Possono essere semplici APVR facciali filtranti monouso oppure sistemi complessi con un apparato sul quale vengono montati dei filtri intercambiabili, i quali a loro volta si dividono in filtri per particolati e filtri per gas.
I filtri per particolati filtrano polveri, nebbie, fumi e microorganismi.
L’azione dei facciali filtranti è meccanica ed elettrostatica.
L’aria inspirata passa attraverso uno strato di carta filtrante che trattiene le sostanze inquinanti.
Più alto è il grado di protezione e maggiore è la quantità delle particelle filtrate.
I test della norma EN 149 sono eseguiti con un composto di NaCl (cloruro di sodio), con particelle di dimensioni medie di 0,6 micron.
Esistono 3 classi di protezione per i filtranti:
- P1 – 80%;
- P2 – 94%;
- P3 – 99 %;
Particolati più piccoli di 0,6 micron, come ad esempio i virus che hanno una dimensione massima di 0,16 micron, sono fermati dall’azione elettrostatica del filtro.
Riguardo a Virus o batteri, è da far notare che questi non viaggiano liberamente nell’aria come fossero moscerini.
Pertanto l’utilizzo del filtro serve principalmente a bloccare i vettori del virus che possono essere particelle di saliva o altri particolati ai quali i microrganismi sono attaccati.
Assieme alle classi P1, P2 e P3 si possono trovare alcuni indici aggiuntivi:
- S – contro aerosol solidi
- L – contro aerosol liquidi
- C – è stata effettuata la prova di intasamento con polvere di carbone
- NR – (Non Riusabili) indica i facciali filtranti utilizzabili per un singolo turno di lavoro.
- R – indica invece quelli che sono riutilizzabili.
- D – dopo NR significa che i dispositivi hanno superato il test di intasamento con polvere di dolomite (carbonato di magnesio e calcio). Questa prova indica che il dispositivo può essere impiegato in ambienti molto polverosi.
Nel caso di facciali filtranti (le classiche mascherine a conchiglia) è anteposto l’indice FF.
Le classi delle mascherine rispondenti alla EN 149 saranno pertanto FFP1, FFP2, FFP3
Siccome si possono trovare mascherine con certificazioni diverse dalla EN 149, allego una tabella della 3M con le comparazioni e le equivalenze, relative alla sola classe FFP2, tra gli standard dei vari Paesi…
La scelta di filtranti sul mercato è vastissima…
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Articolo precedentemente pubblicato su SoccorsoSicuro.it e modificato per l'uso nelle pagine di IN-SAFETY® dietro consenso dell'autore Danilo Girelli