Un po’ di chiarimenti pratici sulle mascherine e sulle leggende che circolano al tempo del coronavirus
Sulle mascherine da usare in questo periodo di emergenza coronavirus si è già detto molto.
Il contributo di IN-SAFETY vuole essere quello di diffondere il più possibile le informazioni corrette inoltrandole al nostro pubblico.
Non essendo argomento focus del nostro lavoro, mi vorrei pregiare di inoltrare quanto scritto da Danilo Girelli uno dei nostri partner tecnici con decennale esperienza in DPI e APVR e direttore del portale Soccorsosicuro.it.
Il presente articolo è approvato da Danilo Girelli che acconsente alla pubblicazione sulle pagine di IN-SAFETY.
Riporto integralmente il testo sulle mascherine di Danilo Girelli di Soccorsosicuro.it
“Sulle mascherine hanno già scritto in tanti, ma do anche il mio contributo, sperando di aiutare qualcuno in più.
Vedo molta gente che per fortuna usa le mascherine, ma pochi che le usano nella maniera corretta”.
– Danilo Girelli –
Esistono sostanzialmente due tipi di mascherine:
Mascherine chirurgiche ;
Mascherine Facciali Filtranti per la protezione delle vie respiratorie (DPI);
Mascherine chirurgiche.
Le mascherine chirurgiche non sono DPI di terza categoria.
Le mascherine chirurgiche sono conformi alla EN 14683:2019, presentano un marchio CE di autocertificazione in base ai requisiti definiti dalla Direttiva sui Dispositivi Medici 93/42/EC e sono classificati come Dispositivi di Prima Categoria.
Non servono a proteggere il lavoratore da agenti esterni che possano provocargli un danno ma servono a limitare la trasmissione di agenti patogeni dal personale sanitario ai pazienti.
Non danno una protezione all’operatore perché non aderiscono ermeticamente al volto e quindi il passaggio di aria intorno ai bordi è probabile.
Assolutamente non sono fatte pertanto per proteggere il lavoratore nei confronti di particelle fini come batteri o virus.
Ha una leggera protezione nei confronti di spruzzi di saliva o altri fluidi biologici che potrebbero raggiungere le mucose di naso e bocca dell’operatore.
Il test per l’Efficienza Filtrante Batterica (BFE) è l’indicatore relativo alle prestazioni della mascherina chirurgica.
È un indicatore previsto dalla EN 14683.
Il test viene effettuato con particelle di Staphylococcus aureus di grandi dimensioni, 0,65 – 7 micron.
Dove:
efficienza di filtrazione batterica, BFE = efficienza del/i materiale/i delle maschere facciali ad uso medico come barriera alla penetrazione batterica;
pressione differenziale = permeabilità all’aria della maschera, misurata determinando la differenza di pressione attraverso la maschera in specifiche condizioni di flusso d’aria, temperatura e umidità;
resistenza agli spruzzi = capacità di una maschera facciale ad uso medico di resistere alla penetrazione di sangue sintetico proiettato ad una data pressione;
pulizia microbica = assenza di popolazione di microrganismi vitali su un prodotto e/o un imballaggio.
Sono prodotte con materiale Tessuto-Non-Tessuto (TNT) con caratteristiche idrorepellenti.
Sono costruite normalmente con tre o quattro strati:
1 o 2 strati esterni filtranti;
strato intermedio impermeabile;
strato interno ipoallergenico per il contatto con la pelle;
Si assicurano al viso tramite due piccoli elastici che si passano dietro le orecchie, coprono naso e bocca e hanno un piccolo ferretto che serve per farle aderire meglio attorno al naso.
Sono sempre da considerarsi monouso.
Alcune hanno una piccola visiera in materiale plastico attaccata alla parte superiore che sale a coprire gli occhi dell’operatore come protezione per le mucose degli stessi.
NON SERVONO PER PROTEGGERSI DAL VIRUS ma, nello stato di emergenza COVID-19 in cui ci troviamo in questo 2020, il Governo Italiano ha emanato delle direttive diverse, riportate anche sul Protocollo Condiviso del 14 marzo 2020.
Uso mascherine non marcate CE in deroga causa stato di emergenza e irreperibilità
Il Protocollo cita testualmente:
“A causa dello stato di emergenza, l’uso delle mascherine chirurgiche è consentito come da DL n. 9 (art. 34) in combinato con il DL n. 18 (art 16 c. 1)”
Sul DL n.9 (comma 2) scritto per gli Operatori Sanitari, si legge che:
“e’consentitol’utilizzodi dispositivi di protezione individuali di efficacia protettiva analoga aquellaprevistaperidispositividiprotezioneindividuale previsti dalla normativa vigente”.
Al comma 3 è riportato:
“è consentitofare ricorso alle mascherine chirurgiche, quale dispositivo idoneoaproteggereglioperatori sanitari; sono utilizzabili anche mascherine prive del marchio CE previa valutazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.”
Il DL 18 estende queste possibilità anche ai lavoratorinon sanitari.
Facciali Filtranti di protezione delle vie respiratorie.
Le altre sono mascherine a conchiglia, meglio identificate come Facciali Filtranti (vedi pagina 21), che vengono usate nel mondo del lavoro per proteggere sé stessi da inquinanti presenti nell’aria ambiente.
Si appoggiano sul volto e si fissano con due elastici che passano dietro la testa.
Sono composte da una carta filtrante che per azione meccanica ferma i particolati pericolosi: polveri, fumi, nebbie, microrganismi.
Marcatura delle mascherine Protettive, Facciali Filtranti.
Come già spiegato (ma è bene ripeterlo) sulla mascherina deve essere presente la norma di riferimento EN 149, e una sigla che indica il grado di protezione:
FFP1
FFP2
FFP3
Più è alto il grado e più piccolo è il particolato che viene bloccato tra le maglie della carta filtrante. Per proteggersi dai microrganismi solitamente si usa la FFP3, ma da notizie della OMS sembra che questo virus abbia una dimensione tale da poter essere fermato anche con delle FFP2.
Queste mascherine SERVONO PER PROTEGGERE SÉ STESSI DALLA INALAZIONE DI SOSTANZE PERICOLOSE, pertanto possono essere usate per evitare di contagiarsi da virus e batteri.
Se potete, compratele senza quel disco di plastica che si trova su alcune mascherine.
Quella è una valvola di espirazione.
Serve quando il lavoratore è in un ambiente di lavoro caldo e umido: lo aiuta ad espirare meglio perché lascia passare tutta l’aria che espira.
Va da sé che, se voi siete infetti, DA QUELLA VALVOLA ESCE TUTTA L’ARIA CHE ESPIRATE e pertanto rischiate di contagiare qualcuno.
Oltre all’indice di protezione, sulla mascherina trovate un altro indice:
NR che sta per Non Riutilizzabile oppure R che sta per Riutilizzabile.
NR significa che devono essere usate per un solo turno di lavoro.
Da qualche parte leggo che vanno bene per 6 ore, 8 ore, 9,5 ore… Il tempo di utilizzo non c’entra nulla.
Il lavoratore le mette e quando le toglie le deve buttare.
Per questo vengono comunemente chiamate “mascherine monouso”.
Nella situazione attuale, andrebbero cambiate ad ogni fine turno o quando sono troppo umide e la respirazione si fa faticosa.
Altri indicazioni riportate sulle mascherine.
Sulle mascherine trovate altri indici, tipo S, L, C D, ecc..
Quelli servono nel mondo del lavoro.
Per questa situazione di emergenza coronavirus non vi danno nessuna informazione utile in più.
Come si indossano le mascherine Facciali Filtranti.
I Facciali Filtranti per funzionare bene DEVONO ADERIRE ERMETICAMENTE SUL VOLTO.
Se avete barba, baffi, basette, piercing in posti strani, conformazione del viso particolare, ecc., e la mascherina non aderisce, si lascia uno spazio dove il virus può entrare.
PREZZI delle mascherine in situazione normale.
Le mascherine chirurgiche si trovano sul mercato a circa 5-6 € per una confezione da 50 pezzi.
I facciali filtranti, sia FFP2 che FFP3, vanno in media da 1€ a 5€.
La differenza di prezzo non è dovuta alla efficacia filtrante, che “dovrebbe essere uguale per tutti i marchi”, ma alla costruzione della mascherina: elastici più o meno robusti, bardatura più o meno ermetica, con valvola o senza valvola, più o meno grandi, imbustate singolarmente o tutte assieme, ecc., ecc…
Ho visto scontrini a 15, 30, 60 euro: qualcuno forse ci sta speculando.
Non è detto che sia il commerciante o il farmacista che vi trovate davanti.
Magari il poverino ha dovuto lui stesso comprarle a dieci volte rispetto a quanto le compra normalmente.
È vero anche che tutta la catena di approvvigionamento è stata compromessa.
Per averle c’è chi ha dovuto farsele spedire via aerea con corrieri espresso, movimentare più velocemente, ecc ecc.
Naturalmente, sono tutti costi che vanno ad incidere sul prezzo finale.
Note sul prezzo imposto ad aprile 2020.
Con l’ordinanza N° 11 del 26/4, il IL COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA COVID-19, Dott. Domenico Arcuri
DISPONE
Art. 1
(Prezzi massimi di vendita al consumo)
Il prezzo finale di vendita al consumo dei prodotti indicati nell’allegato 1, praticato dai rivenditori finali, non può essere superiore, per ciascuna unità, ad € 0,50, al netto dell’imposta sul valore aggiunto.
Attenti alle truffe sulle mascherine.
Si sa che nelle emergenze, gli sciacalli tirano fuori la testa.
Ci sono stati numerosi casi di mascherine consegnate ma prive di qualsiasi tipo di marcatura, spesso nemmeno quella del produttore.
Tanto meno quella della Classe di Protezione.
Su questo fronte si sono mobilitati sia l’INAIL che alcuni laboratori medici scentifici che hanno fornito delle analisi di validazione di alcuni prodotti non marcati.
Anche 3M si è recentemente dovuta muovere contro le truffe citando in giudizio 5 distributori che hanno tentato di vendere miliardi di mascherine N95 inesistenti, in 3 stati degli USA… ovviamente dicendo di essere distributori 3M.
Considerazioni finali sulle mascherine in emergenza coronavirus.
Aggiungo: è inutile che vi mettiate la mascherina se poi toccate ogni cosa a mani nude e poi vi toccate occhi, naso bocca.
Lavate le mani e magari usate anche i guanti monouso quando andate in posti pubblici che è più efficace rispetto ad una mascherina non adeguata o male indossata.
Da strati di carta filtrante. Gli strati e la composizione della carta possono essere diversi, a seconda del produttore e del tipo di mascherina.
L’azione di filtraggio è meccanica ed elettrostatica. Le particelle molto piccole, tipo questo virus, che potrebbero non essere bloccate tra le maglie della carta, sono bloccate dalla carica elettrostatica.
Ho acquistato delle mascherine tre strati ma non é chiara la parte che va messa fuori. Infatti non sono blu fuori e bianche dentro ma hanno uno strato ondulato bianco da una parte,all’interno blu e poi uno strato puntinato bianco. Sa indicarmi come utilizzarle visto che sulla confezione non c’è nessuna indicazione? La ringrazio
Un DPI serio e certificato deve avere chiare indicazioni sulla certificazione e sul suo impiego. A livello professionale, sarebbe utile effettuare un fit test prima di un acquisto. Le consiglio di non comprare più mascherine da rivenditori sconosciuti e/o che non sono in grado di fornirle le corrette istruzioni. Si affidi a rivenditori specializzati. Nel suo caso, non mi fiderei e butterei tutto.
Molto interessante grazie
documento molto utile, lo ritengo necessario leggerlo cosi da fugare dubbi! grazie per avermelo inviato
da cosa sono composti e come funzionano gli strati filtranti?
Angelo Simonelli
Da strati di carta filtrante. Gli strati e la composizione della carta possono essere diversi, a seconda del produttore e del tipo di mascherina.
L’azione di filtraggio è meccanica ed elettrostatica. Le particelle molto piccole, tipo questo virus, che potrebbero non essere bloccate tra le maglie della carta, sono bloccate dalla carica elettrostatica.
Ho acquistato delle mascherine tre strati ma non é chiara la parte che va messa fuori.
Infatti non sono blu fuori e bianche dentro ma hanno uno strato ondulato bianco da una parte,all’interno blu e poi uno strato puntinato bianco.
Sa indicarmi come utilizzarle visto che sulla confezione non c’è nessuna indicazione? La ringrazio
Un DPI serio e certificato deve avere chiare indicazioni sulla certificazione e sul suo impiego. A livello professionale, sarebbe utile effettuare un fit test prima di un acquisto. Le consiglio di non comprare più mascherine da rivenditori sconosciuti e/o che non sono in grado di fornirle le corrette istruzioni. Si affidi a rivenditori specializzati. Nel suo caso, non mi fiderei e butterei tutto.