Come OSHA California ha affrontato l’emergenza morti negli spazi confinati e gli insegnamenti che ne possiamo trarre anche in Italia.
OSHA California (Cal / OSHA – California Occupational Safety and Health Administration) è l’agenzia per la sicurezza e la salute sul lavoro dello stato della California che si è trovata, nel 2012, a dover promuovere una campagna di sensibilizzazione sui rischi del lavoro negli spazi confinati.
Nelle mie ricerche on-line mi sono imbattuto in questo articolo di EHS Today e ho ritenuto importante tradurlo per poter fare un confronto tra l’approccio OSHA e quello Italiano.
Questo perché, nelle pagine di IN-SAFETY Tech-Zine abbiamo parlato spesso di come affrontiamo in Italia questo argomento (vedi recente articolo Dal DPR 177/2011 alla procedure per il lavoro e soccorso).
Allo stesso tempo, non è la prima volta che ci troviamo ad analizzare come negli USA diano molta importanza alle indagini a seguito di incidenti per poi trarre miglioramenti agli standard di sicurezza (vedi articolo “Ricostruzione Degli Incidenti Negli Spazi Confinati”)
L’articolo originale lo potete trovare al link in fondo all’articolo.
Titolo originale: “Four Minutes: Life and Death in Confined Spaces”
Di tutti i rischi sul lavoro, gli spazi confinati sono tra i più bastardi. Quello che sembra un ambiente “normale” può diventare una trappola mortale: saturo di gas pericolosi o, altrettanto probabile, privo di ossigeno.
Quattro minuti sono sufficienti per trasformare un “salvataggio” in uno spazio confinato in un “recupero di cadavere”.
Dopo soli quattro minuti senza ossigeno, è altamente probabile che un lavoratore senza autorespiratore subisca danni cerebrali o morte.
Le atmosfere pericolose possono verificarsi ovunque.
Un’atmosfera pericolosa può essere composta da gas, vapori o nebbie infiammabili o esplosive in una concentrazione superiore al 10% del limite inferiore infiammabilità (LFL) o del limite inferiore di esplosività (LEL).
Anche la polvere combustibile ad una concentrazione che raggiunge o supera la sua LFL è considerata un’atmosfera pericolosa.
Sono pericolose e possono causare la morte anche le atmosfere con livelli di concentrazione di ossigeno al di sotto del 19,5% (carenza di ossigeno) o superiore al 23,5% (atmosfere arricchite di ossigeno).
Così come le concentrazioni atmosferiche di qualsiasi sostanza con un effetto tossico acuto sopra il PEL e qualsiasi altra condizione che è istantaneamente pericolosa per la vita o la salute (IDLH).
Alcuni ambienti sono ovvi:
Sono palesemente pericolosi:
- serbatoi per solventi,
- vagoni ferroviari usati per trasportare sostanze chimiche pericolose,
- fogne
- tubature…
Mentre altri lo sono meno.
Meno evidenti, come ambienti con rischi atmosferici, possono essere:
- una piscina profonda con sei pollici d’acqua e alghe sul fondo,
- un pozzo di drenaggio che non è particolarmente profondo ma isolato e senza sorveglianza…
Il caso studio dai registri di OSHA California (Cal / OSHA)

Il 21 ottobre 2016, un dipendente della D&D Construction in California è entrato in un pozzo di drenaggio per ripulirlo da fanghi e detriti.
Il lavoratore è sceso di 3 metri giù nel pozzo attraverso una cappa di accesso.
Senza rendersene conto, stava scendendo in un’atmosfera pericolosa.
Il lavoratore non indossava un autorespiratore o una protezione anticaduta
Il pozzo aveva un diametro di 1,4 mt ed era rivestito in cemento.
A quanto pare, non c’era abbastanza ossigeno e siccome non indossava un APVR, il lavoratore è andato in asfissia.
Ha perso conoscenza ed è caduto per 12 mt annegando nei 30 centimetri d’acqua presenti sul fondo.
Secondo quanto riportato dall’ufficio OSHA California, l’impresa Tyler Development stava costruendo una residenza unifamiliare nella zona di Bel Air e aveva subappaltato alla D&D Construction, la titolare dell’operaio morto, gli scavi e la costruzione delle fondamenta.
L’agenzia per la sicurezza e la salute sul lavoro ha sanzionato la Tyler Development e la D&D Construction Specialties Inc. per un totale di $ 352.570 (circa 300.000 €) per 10 violazioni gravi ed intenzionali alle norma relative alla salute e la sicurezza.
Le sanzioni.
Tyler Development ha ricevuto una multa di $ 14.870 per cinque presunte violazioni, tre delle quali gravi, per le mancate valutazioni dei rischi e per il mancato accertamento di presenza di eventuali ambienti confinati (accertamenti obbligatori per l’autorizzazione), e per non aver verificato che il subappaltatore (D&D) soddisfacesse tutti i requisiti per e rispettasse le procedure per il lavoro negli spazi confinati, atti a salvaguardare la sicurezza dei lavoratori… più altri inadempimenti.
In totale, a D&D è stata inflitta una sanzione di $ 337,700 per 13 violazioni, tra cui due intenzionali gravi connesse all’incidente, una intenzionale seria (non connessa all’incidente), una grave relativa all’incidente, sei gravi (non relative all’incidente) e tre di natura generale.
Secondo l’ufficio OSHA California, le società non sono state in grado di:
- Garantire l’accesso sicuro nello spazio confinato.
- Avere una procedura efficace per salvare il lavoratore dallo spazio confinato in caso di emergenza.
- Fare le verifiche all’ambiente per determinare se fosse necessario adottare un equipaggiamento protettivo aggiuntivo, come una maschera o un autorespiratore con bombola di ossigeno, per lavorare in sicurezza nel pozzo.

Entrambi i datori di lavoro hanno dichiarato di voler fare ricorso alle sanzioni imputate:
Tyler Development ha presentato ricorso con la OSHAB (Occupational Safety and Health Appeals Board) il 26 aprile;
D&D Construction ha presentato ricorso il 9 maggio.
Ai datori di lavoro sono infatti concessi 15 giorni, dalla ricezione delle citazioni, per presentare l’intenzione di ricorso.
Secondo OSHA California, nessuna delle due società era in regola con le procedure per lavoro negli spazi confinati richieste, mentre D&D Construction era già stata precedentemente sanzionata, nel 2012, per violazioni di sicurezza simili in un altro cantiere.
D&D Construction ha presentato un ricorso sulle citazioni emesse a seguito dell’ispezione.
Il titolare ha pagato le sanzioni emesse per la violazione degli standard 1512 (b), 3381 (a) e 1542 (a) e ha pagato la sanzione per violazione della norma 1542 (d), per 1.750 dollari.
D&D Construction Specialties ha anche precedenti con OSHA California risalenti al 2007: un’ispezione di reclamo del 2007; un sopralluogo nel 2008; un’ispezione di reclamo del 2008; un sopralluogo nel 2010 e un’ispezione multi-datore di lavoro nel 2011.
Il Programma di Sensibilizzazione sugli spazi confinati di OSHA California
Il 2011 è stato un anno particolarmente pesante per la California per quanto riguarda gli incidenti mortali negli spazi confinati.
La California ha registrato ben sette morti in spazi confinati.
(In Italia, non ho trovato statistiche più dettagliate ma INAIL dichiara (senza considerare gli scavi) 69 incidenti dal 2002 al 2014 che hanno provocato ben 90 morti, quindi quasi 7 morti l’anno di media - N.d.T.)
Nel 2012, lo stato della California ha lanciato un programma speciale di sensibilizzazione per la sicurezza negli spazi confinati.
Secondo il portavoce di OSHA California, Frank Polizzi, “Il programma di informazione sugli spazi confinati” è stato creato per aumentare la consapevolezza dei rischi associati a questi ambienti e per assicurare che i datori di lavoro seguano le procedure per prevenire questi rischi, creando appunto un piano di sicurezza e le procedure di salvataggio”.
Uno spazio confinato è definito (secondo gli standard OSHA, N.d.T.) come uno spazio sufficientemente grande e configurato in modo tale che un lavoratore possa entrarci fisicamente ed eseguire un lavoro.
Ha aperture limitate per l’ingresso e l’uscita e non è progettato per l’occupazione continua da parte di un lavoratore.
Uno spazio confinato è anche definito come uno spazio in cui l’accesso o l’uscita sono difficoltosi e dove la ventilazione naturale è insufficiente per rimuovere eventuali contaminanti pericolosi dell’aria, dove c’è un arricchimento di ossigeno (oltre il 23,5%) o una carenza di ossigeno (sotto il 19,5%).
Iniziative dello Stato delle California
“Il programma spazi confinati dello Stato della California vuole aiutare i datori di lavoro a identificare i pericoli e a creare piani di sicurezza efficaci che includono il monitoraggio dell’aria, le procedure di soccorso e la formazione prima dell’inizio del lavoro”, ha affermato il capo di OSHA California, Juliann Sum.
Il programma di OSHA California promuove la pianificazione delle procedure e la formazione.
Come requisiti minimi, la formazione deve includere:
- Riconoscimento dei pericoli degli spazi confinati
- Controllo dei pericoli degli spazi confinati
- Uso di apparecchiature di monitoraggio atmosferico.
- Uso e manutenzione di DPI e degli APVR.
- Uso e manutenzione delle attrezzature di soccorso.
- Addestramento annuale nelle procedure per il soccorso negli spazi confinati.
- Competenza in pronto soccorso e rianimazione cardiopolmonare (CPR).
- Attestato di formazione.
“Confined Space Entry Permit Required” ovvero l’obbligo di Abilitazione e Permesso all’Accesso.

Premesse: per gli standard OSHA, negli spazi confinati possono entrare solo lavoratori abilitati e con apposito permesso scritto.
In questo, anche il nostro DPR 177/2011 definisce che negli ambienti confinati si possa entrare a lavorare solo dopo aver conseguito un’abilitazione.
La differenza base sta che negli USA esistono anche Spazi Confinati dove non è obbligatorio possedere questo permesso scritto, fermo restando l’obbligo per il datore di lavoro di predisporre un piano di sicurezza e di salvataggio.
Non tutti gli spazi confinati richiedono un permesso all’accesso.
Se è stato condotto un adeguato monitoraggio della qualità dell’aria e l’atmosfera non contiene pericoli che potrebbero causare morte o gravi danni fisici ai dipendenti, l’ambiente può essere considerato uno spazio confinato “senza obbligo di Permesso”.
Tuttavia, rimangono necessarie le procedure operative di accesso, lavoro e di recupero.
Come osserva OSHA California, nella sua guida agli spazi confinati, “È sicuro entrare in uno spazio confinato?”, gli spazi confinati necessità “di permesso all’accesso” devono presentare una serie di requisiti aggiuntivi.
Uno spazio confinato con obbligo di “Permesso all’Accesso” ha le seguenti caratteristiche:
- Contiene o può contenere un’atmosfera pericolosa (ad es. Diluente per vernici).
- Contiene materiali che possono seppellire o riversarsi sui lavoratori (ad es. liquidi, terra).
- Contiene pareti convergenti verso l’interno o un pavimento che si inclina verso il basso e si assottiglia in una sezione trasversale più piccola in cui un lavoratore potrebbe rimanere intrappolato o soffocato.
- Contiene ogni altro serio rischio per la sicurezza o la salute (ad esempio temperature elevate o molto basse, rischio di folgorazione, sostanze chimiche corrosive).
I datori di lavoro con spazi confinati con “obbligo di Permesso all’Accesso” devono:
- segnalare adeguatamente con cartelli di avvertimento che impediscano l’ingresso non autorizzato;
- identificare i pericoli presenti nello spazio confinato;
- creare procedure per l’ingresso in sicurezza in uno spazio confinato;
- formare i dipendenti su tali procedure;
- creare un sistema di autorizzazione e permesso;
- fornire attrezzature di monitoraggio adeguate e DPI per l’ingresso nello spazio confinato;
- sviluppare e attuare le procedure di salvataggio.
Salvataggio
In due degli incidenti mortali in spazi confinati del 2011 in California, il salvataggio è stato tentato da collaboratori senza un adeguato addestramento all’evacuazione, con la conseguenza della morte di un lavoratore e di gravi ferite ad altri due lavoratori.
In effetti, due terzi delle morti negli spazi confinati succedono ai soccorritori improvvisati.
EHS Today
Almeno un lavoratore in loco dovrebbe essere addestrato in pronto soccorso e CPR (non mi risulta sia così anche in Italia – N.d.T); e tutti i membri della squadra di soccorso designata dovrebbero essere addestrati all’uso e alla manutenzione dei DPI e all’impiego delle attrezzature di soccorso, oltre che ad esercitarsi come soccorritori in esercitazioni simulate annuali, simulazioni di emergenza negli spazi confinati (nemmeno questo mi risulta obbligatorio in Italia – N.d.T).
Anche alcuni soccorritori addestrati sono morti nel tentativo di salvataggio negli spazi confinati, quindi le esercitazioni sono indispensabili.
Metodologie di Salvataggio negli Spazi Confinati.
A seconda della gravità dell’emergenza, possono essere impiegati diversi metodi di salvataggio.
Se il lavoratore è in grado di eseguire un autosoccorso, rimanendo in contatto e con l’eventuale assistenza della persona in standby, allora questo è il metodo di fuga da preferire.
Spesso, ciò non è possibile a causa della rapidità con cui i lavoratori possono ritrovarsi in condizioni pericolose.
Come osserva OSHA California, nella sua guida agli spazi confinati, “…tutti coloro che sono coinvolti in un salvataggio dovrebbero considerare sempre che ogni spazio confinato è potenzialmente mortale e che la situazione peggiore è quella di un salvataggio con ingresso del soccorritore”.
I soccorsi possono essere eseguiti da un altro dipendente o da un soccorritore professionista…
(In Italia esistono soccorritori industriali specializzati ma non sono ancora così diffusi come negli Stati Uniti e Canada - N.d.T.)
… ma almeno un soccorritore deve essere sempre disponibile sul posto e tutti gli addetti al soccorso devono essere completamente addestrati, avere familiarità con lo spazio confinato e qualificati come soccorritori
(e in Italia? - N.d.T.)
Le qualifiche comprendono la conoscenza e l’esperienza di lavoro con tutti i rischi associati alle operazioni di salvataggio e di ingresso nello spazio confinato, nonché la familiarità con le attrezzature di soccorso, tra cui:
- Imbracatura completa collegata a fune o cavo di recupero.
- Bracciali (possono essere usati per un soccorso quando si può dimostrare che sono il mezzo più sicuro e più efficace per il soccorso) oppure archetto.
- Verricello meccanico a manovella e cavalletto/gruetta (richiesto quando il lavoratore è a un metro o più sotto l’entrata)
- Scala di accesso
- Illuminazione a prova di esplosione
- APVR – Apparecchi di protezione delle vie respiratorie
- Barella
- Elmetto certificato per il lavoro in quota/fune



Tipologie di salvataggio.
Esistono due tipi di salvataggio: salvataggio con accesso e salvataggio senza accesso del soccorritore.
Il salvataggio senza accesso è l’approccio migliore quando l’autosoccorso non è possibile perché può essere avviato immediatamente e impedisce che ulteriore personale venga esposto a pericoli dello spazio confinato non identificati e/o incontrollati.
Spesso, gli spazi confinati che consentono un salvataggio senza accesso del soccorritore sono pozzi in cui un lavoratore è sceso o è stato calato.
Nel soccorso vengono utilizzate attrezzature e gli altri ausili per sollevare un lavoratore.
In situazioni in cui la configurazione dello spazio confinato o altri elementi impediscono l’estrazione del lavoratore, il salvataggio con accesso può essere l’unica soluzione.
In questi casi, i soccorritori entrano nello spazio confinato per recuperare il lavoratore o fornirgli assistenza di emergenza come CPR (rianimazione cardio polmonare – N.d.T.), pronto soccorso e aria tramite APVR o un autorespiratore ad aria compressa (SAR), se necessario.

Le best-practices trovate in “È sicuro entrare in uno spazio confinato?” (la guida agli spazi confinati di OSHA California – N.d.T.) consigliano di individuare un piano di salvataggio con accesso in anticipo qualora la procedura senza accesso possa non essere eseguita o adatta al tipo di emergenza.
I datori di lavoro sono responsabili della valutazione di TUTTI i pericoli associati agli spazi confinati e devono prevedere non solo una procedura di accesso adeguata ma anche una procedura per ogni tipo di operazione di salvataggio e recupero in caso le cose andassero male.
Non vi è alcuna mancanza nelle normative e nelle guide a disposizione dei datori di lavoro, in merito agli spazi confinati e ai pericoli che presentano per i dipendenti.
Ma, come sottolinea Polizzi di OSHA California: “I decessi negli spazi confinati continuano a verificarsi a causa, in parte, della mancanza di consapevolezza o comprensione dei pericoli e delle necessità da attuare per entrare e lavorare in spazi confinati, o una riluttanza a seguire tali requisiti”.
Nonostante lo standard OSHA 29 CFR 1910.146 (c) (1) (Spazi confinati con Rilascio di Autorizzazione all’Accesso) e programmi di sensibilizzazione speciali come il Programma di OSHA California, così come dozzine e dozzine di circolari di interpretazione trovate sul sito web dell’OSHA, rimane tanta la confusione sugli spazi confinati, anche tra i datori di lavoro che vogliono rispettare le normative e proteggere i propri dipendenti.
Gli spazi confinati non possono essere schematizzati.
Come John Rekus, MS, CIH, CSP, ha scritto in un suo articolo, “Gran parte delle informazioni ‘popolari’ che circolano sugli spazi confinati è semplicemente sbagliata. Gli spazi confinati non devono essere schematizzati.
I livelli di ossigeno del 19,5% non sono necessariamente ‘sicuri’ per l’ingresso.
La semplice possibilità che possa esistere un rischio atmosferico, non significa necessariamente che uno spazio confinato sia con ‘obbligo di rilascio di permesso di accesso’.
Mostrare ai dipendenti un video di 20 minuti o inviarli ad un corso di un giorno sul soccorso antincendio, di quelli sponsorizzati dallo stato, non significa che siano stati adeguatamente addestrati”.
Secondo Rekus, autore di The Complete Confined Spaces Handbook, “l’accesso ad uno spazio confinato è forse l’ambito più complesso nell’intero campo della sicurezza e della salute sul lavoro perché richiede non solo conoscenza, ma esperienze tecniche specialistiche ad ampio raggio in campi di specializzazione come:
- analisi dei rischi di processo,
- metodologia di campionamento dell’aria,
- lockout / tagout (LOTO – N.d.t),
- tossicologia,
- protezione delle vie respiratorie,
- ventilazione industriale,
- indumenti di protezione da agenti chimici,
- pianificazione di emergenza,
- strumentazione e formazione dei dipendenti
Sugli Spazi Confinati, molte menzogne, miti e leggende metropolitane vengono raccontate così spesso che le persone finiscono per crederci o, peggio ancora, li trasmettono agli altri “.
Invito al commento
Come anticipato all’inizio di questo articolo, la sua traduzione e pubblicazione (che riporta già molte cose scritte anche in queste pagine) sia da incentivo all’apertura di una discussione tra tecnici della sicurezza in Italia ed esperti in Spazi Confinati in Italia.
Per ulteriori commenti o richieste di informazioni, contattateci.



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Liberamente tratto e tradotto dall’articolo: https://www.ehstoday.com/construction/four-minutes-life-and-death-confined-spaces