Quali le tipologie definite dalla normative, come sceglierle e come installarle
Le reti di sicurezza anticaduta in polipropilene e poliammide sono dei sistemi anticaduta di tipo collettivo.
Rientrano tra le opere provvisionali per la messa in sicurezza contro le cadute dall’alto su coperture e vani tecnici in costruzione.
Sono il sistema anticaduta collettivo più utilizzato, ad esempio, nella bonifica di coperture in cemento-amianto.
Sono reti tessili molto flessibili e possono essere adattate a svariate situazioni tecniche.
Possono infatti essere installate in verticale, in orizzontale e possono essere realizzate anche su misura.
La scelta della rete e il suo utilizzo devono però essere fatti sulla base di precise normative e seguendo le indicazioni di installazione del produttore e del progettista.
In questo articolo, scritto in collaborazione con Reti Brembo, spiegheremo le varie tipologie, gli impieghi possibili e come vanno installate.

Installazione di reti anticaduta Tipo S per i lavori i restauri della chiesa di Santa Maria a Gradi di Arezzo, ad opera di Smart Vita, consorziato IN-SAFETY® – foto Smart Vita
Le reti di sicurezza anticaduta dall’alto e le norme che ne regolano uso e costruzione.
Sul T.U. della Sicurezza D.lgs 81/2008 non esiste un articolo specifico per le reti anticaduta provvisorie.
Si possono applicare gli artt. 111 e 122.
Articolo 111 – Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota
- Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:
- priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
- dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi. [segue…]
Articolo 122 – Ponteggi ed opere provvisionali
- Nei lavori in quota, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente ai punti 2, 3.1, 3.2 e 3.3 dell’ALLEGATO XVIII [segue… ]
Normative tecniche di costruzioni riguardanti le reti in polipropilene e poliammide

Le norme tecniche di riferimento sono principalmente 2:
- la UNI EN 1263-1-2:2015
- la UNI 11808-1-2:2021
Le reti anticaduta in polipropilene o poliammide sono normate dalla UNI EN 1263 1-2:2015 che le suddivide in base alla modalità di impiego e ne detta dimensioni, materiali, prestazioni e metodi di prova.
La norma UNI EN 1263-1/2 le suddivide principalmente la rete anticaduta in 4 tipologie, in base al fatto se vengono impiegate in verticale o in orizzontale, con o senza una specifica struttura di sostegno.
Reti Tipo V per uso verticale per la protezione ultimo piano edificio.
La rete in polipropilene o rete in poliammide Tipo V è una rete di sicurezza con maglia 100 mm x 100 mm e con una fune perimetrale.
Si installa in posizione verticale ad un sostegno a L rovesciato detto “a forca” per la protezione contro le cadute laterali che possono verificarsi dall’ultimo piano di un edificio.
La rete parte dall’alto e si chiude in basso a sacco, contro la struttura dell’edificio.

Reti Tipo U per uso tipo parapetto anticaduta o parapetto in rete.
Si usano a protezione dei bordi di una copertura o piano intermedio.
Le reti di sicurezza Tipo U sono reti in polipropilene o reti in poliammide conformi alla UNI EN 1263-1/2, sono impiegate come parapetti anticaduta per la protezione dei bordi.
Posso avere maglia quadrata di 100 mm oppure una maglia quadrata di 60 mm.
Questa deve essere attaccata ad una intelaiatura di sostegno per utilizzo verticale e vincolata ad essa tramite idonea fune o cinghia.
Questa intelaiatura deve avere almeno 2 correnti tubolari.
Vincolandola ad appositi sostegni verticali, deve essere installata in conformità alla norma EN 13374, che è quella dei parapetti
provvisori. Ovvero parapetti in rete.
Reti Tipo T per uso orizzontale a protezione dei bordi.
Le reti di protezione in polipropilene Tipo T si vincolano mediante fune perimetrale ad apposite strutture orizzontali a mensola installate all’esterno dei bordi di un edificio o copertura.
Reti di sicurezza orizzontali Tipo S.
Sono le reti in polipropilene o reti in polipropilene da impiegare in orizzontale o semi-orizzontale.
A differenze dei 3 tipi prima citati, questa rete tessile non ha obbligo di struttura di sostegno: si vincola alla struttura del vano vuoto che deve proteggere, sulla quale si fissano gli ancoraggi meccanici.
Questi ancoraggi meccanici come golfari o tasselli a riccio, serviranno per fissare la fune perimetrale. Questa dovrà avere resistenza certificata di 30 kN.
Le reti di protezione Tipo S sono le uniche la cui norma prescrive misure minime di 5 metri per 7 mt. Non possono essere più piccole.

Reti di sicurezza in polipropilene di piccola misura secondo UNI 11808.
L’ente Italiano ha recentemente emanato, anche dietro la spinta di produttori di rete italiani, le norme tecniche UNI 11808-1 e UNI 11808-2.
Norme tecniche che forniscono dimensioni, prestazioni e metodi di prova per reti anticaduta ad uso orizzontale di piccole dimensioni, più piccole delle reti a norma UNI EN 1263.
Queste sono reti di due tipi: Tipo XS e Tipo YS.
Reti di sicurezza Tipo XS secondo UNI 11808-1.
Sono reti quadrate il cui lato va dai 3 ai 5 mt. Devono avere una fune di bordo e si installano su strutture fisse, come le reti Tipo S.
Reti di protezione anticaduta Tipo YS secondo UNI 11808-2.
Questa norma identifica dimensioni, prestazioni e metodi di prova per le reti ad uso orizzontale di tipo rettangolare con lato minimo dai 2 ai 3 mt, lato lungo non inferiore ai 4 mt.
I limiti di applicazione delle reti di sicurezza di piccole dimensioni secondo UNI 11808.
Se da una parte, la norma UNI 11808 permette di poter utilizzare reti di dimensioni inferiori, con risparmio di peso e ingombro, dall’altra parte queste reti presentano maggiori criticità e limiti di impiego più stringenti rispetto alle reti di sicurezza Tipo S.
Ad esempio, l’altezza di installazione rispetto al piano di calpestio sul quale si trova l’operatore che deve proteggere.
Le reti in polipropilene e poliammide certificate Tipo S secondo UNI EN 1263 possono essere installate fino a 6 m più in basso (consigliati 3 mt) rispetto i piedi l’operatore.
Tradotto, devono resistere e contenere la caduta di un corpo di 100 kg che cade da 7 m (1 mt è l’altezza del baricentro di caduta misurato dai piedi: 6 m + 1 m).
La deformazione non deve superare il 50% del lato più corto. Ne consegue che il tirante d’aria libero sotto una rete di Tipo S (lo spazio privo di ostacoli necessario ad arrestare la caduta) dovrà essere minimo 2,5 m.
Con le reti di sicurezza piccole, cambiano le altezze.
Una rete Tipo XS può invece essere installata al massimo fino a 2 m dai piedi dell’operatore. Le reti di sicurezza Tipo YS ammettono al massimo 0,5 m.
Altezze di caduta maggiori di queste potrebbero causare strappi alla rete o “rimbalzi fuori dalla rete”.
Per approfondire la questione, si può leggere il Quaderno di ricerca INAIL dal titolo: Criticità delle reti di sicurezza di piccole dimensioni a cura Luca Rossi e Francesca Maria Fabiani.

Chi può installare le reti di sicurezza?
Attualmente non esiste una norma che qualifichi in modo specifico un installatore di reti di sicurezza in polipropilene anche se sappiamo che è in fase di elaborazione (stay tuned).
L’installatore dovrebbe essere almeno formato dal produttore dei sistemi anticaduta e delle reti, siano queste a norma UNI EN 1263 oppure a norma UNI 11808.
Dovrà conoscere i materiali principali e i sistemi di ancoraggio richiesti.
Gli potrebbe venire richiesto di collaudare a campione gli ancoranti… e quindi deve essere attrezzato specificatamente.
In ogni caso si dovrà scrupolosamente attenersi al manuale e, se l’installazione non rientra nelle casistiche riportate su questo, al progetto che dovrà essere redatto da un progettista incaricato, un professionista abilitato al calcolo della resistenza delle strutture.
Ispezione e manutenzione delle reti di sicurezza in polipropilene e poliammide.
Le verifiche a cui devono essere sottoposte le reti di sicurezza sono di 3 tipi:
- Verifica annuale da parte del fabbricante che consiste nel testare una maglia campione. Le maglie campione sono 3, una per ogni anno dalla sua installazione fino a scadenza del prodotto.
- Verifica periodica all’installazione e allo smontaggio da parte dell’installatore: questi dovrà assicurarsi del buono stato della rete prima dell’installazione e dopo lo smontaggio.
- Ispezione visiva giornaliera: prima dell’inizio della giornata lavorativa, si deve controllare che la rete non abbia subito strappi o che non sia stata sganciata per qualche motivo.

Altri tipi di rete di sicurezza.
Oltre alle reti delle tipologie previste dalle citate norme, esistono anche altri tipi di rete.
Ad esempio le reti anti caduta detriti, con maglie molto più piccole. Oppure teli anti polvere.
Queste possono essere abbinate tra di loro per creare una rete antidetriti + anti polvere.
Oppure abbinate alle reti di sicurezza per creare sistemi anticaduta persone + detriti + polvere.
Ma non finisce qui, ci sono reti di sicurezza per casi specifici.
Con Reti Brembo, società specializzata in reti di sicurezza e che fa SOLO reti di sicurezza (al contrario di retifici generici le cui reti anticaduta sono solo uno degli articoli a catalogo) è possibile lavorare a progetti speciali.
Come IN-SAFETY® ci è capitato, ad esempio, di realizzare reti per proteggere da caduta le finestrature di veicoli e carrozze ferroviarie in costruzione, momentaneamente prive di vetri.
Queste e altre applicazioni fuoriescono dalla disciplina delle norme tecniche in materia di dimensioni minime e limiti di applicazione.
In questo caso, Reti Brembo ha verificato la fattibilità e la possibilità d’uso delle sue reti, da cucire su misura, e ha redatto uno specifico manuale d’uso e manutenzione.
L’utilizzatore si attiene scrupolosamente a questo.