Una sanificazione è necessaria perché i coronavirus possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a 9 giorni
In questo articolo spieghiamo:
- Le normative recenti in materia di disinfezione e sanificazione anti coronavirus;
- Quali sono i disinfettanti adatti ad inattivare i virus;
- Le fasi di una sanificazione;
- I DPI necessari;
- Chi può effettuare una disinfezione;
Le basi normative della sanificazione.
Di sanificazione se parla anche nel DPCM del 26 aprile, già all’Articolo 2, comma 8.
Qui si dice che anche le attività sospese, possono accedere ai locali per la sanificazione preventiva.
Si va nel dettaglio nel Protocollo della Sicurezza del 24 aprile, allegato 6 dell’ultimo DPCM.
Al comma 4 si sancisce che le operazioni di sanificazione vanno fatte periodicamente e che sarà necessario seguire quanto indicato nella Circolare Ministero Salute 5443 – Metodo e prodotti per la sanificazione.
Si ribadisce inoltre anche la necessità di ventilazione oltre che di sanificazione a fine turno di tutto ciò che “normalmente” si tocca con le mani: tastiere, corrimano, touch-screen, pulsanti, telefoni e mouse.
La Circolare del Ministero Salute 5443.
La circolare si esprime in merito ai metodi e prodotti per la sanificazione.
Apre spiegando che i coronavirus (da studi scientifici dell’OMS) possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a 9 giorni.
Per questo è necessario inattivarli efficacemente.
I virus sono efficacemente inattivati mediante l’utilizzo dei comuni disinfettanti quali:
- ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%) = agente base della conosciuto come varechina;
- etanolo (62-71%)= conosciuto come alcol etilico;
- perossido di idrogeno (0.5%) = conosciuto come “acqua ossigenata”.
Sul mercato esistono innumerevoli prodotti specifici che contengono gli agenti attivi sopra elencati.
Nota: Ogni prodotto per la sanificazione ha una scheda tecnica e di sicurezza che deve rilasciare il produttore.
Il produttore ne indicherà:
- la composizione;
- i rischi includendo i pittogrammi specifici;
- le modalità di preparazione e uso;
- le modalità di conservazione e stoccaggio;
- i DPI da utilizzare durante l’uso.
Per cui è IMPORTANTE pretendere la scheda di sicurezza… e leggerla.
Leggi ad esempio le indicazioni che fornisce Draeger, azienda leader per la protezione delle vie respiratorie, per l’uso con l’ipoclorito di sodio.
https://www.draeger.com/it_it/Applications/VOICE/Substances/595
Le fasi della sanificazione.
Fase 1: Eliminazione dell’eventuale sporco a secco (scopa, aspirapolvere)
Fase 2: Pulizia e sgrassatura delle superfici con acqua e detergenti comuni (straccio, mop, idropulitrice);Per sporchi più ostinati, è raccomandato l’uso di detergenti sgrassanti a base alcalina;
Fase 3: Disinfezione mediante l’uso di detergenti disinfettanti a base:
- Ipoclorito di sodio;
- Etanolo (per superfici danneggiabili dalla varechina);
- Perossido di idrogeno;
Per asciugare le superfici, Utilizzare SEMPRE sistemi monouso o sanificabili.
DPI consigliati per la sanificazione.
Per i DPI è necessario osservare quanto riportato sulla scheda di sicurezza del produttore.
In genere sono richiesti:
- Dispositivo per la Protezione delle Vie Respiratorie come maschera o semimaschera con filtro ABEK;
- Protezione occhi a rischio chimico/biologico;
- Guanti specifici in nitrile
- Tuta monouso tipo Tyvek terza categoria (cuciture nastrate) resistente agli spruzzi fino a 2 atmosfere.
Sanificazione aria e condotti di ventilazione.
Gli ambienti di lavoro necessitano di ventilazione adeguata, anche in ottica di prevenzione anti COVID-19 e salubrità.
Le superfici e i filtri di split e macchine condizionatori (interne o esterne) nonché i condotti di ventilazioni sono probabile deposito di virus.
Sanificazione DPI.
Sia che vengano utilizzati per le operazioni di sanificazione industriale sia i DPI per altri tipo di lavoro, compresi gli APVR riusabili (R).
Seguire metodi e consigli dei produttori, soprattutto per le pari tessili o spugnose.
Note sulla sanificazione mediante Ozono.
In una recente circolare del Ministero degli Interni, si riporta che per quanto riguarda la sanificazione con Ozono , no ci sono evidenze scientifiche o letteratura che ne convalidano l’efficacia sui coronavirus.
Non ne parla nemmeno il Rapporto dell’ISS: COVID-19 n. 19_2020 disinfettanti.
Si consiglia pertanto di adottare i metodi sopracitati.
Chi può fare la sanificazione.
Per quanto riguarda la sanificazione a fine turno delle postazioni di lavoro, sarà possibile farlo con perosnale interno, formato informato e addestrato all’uso dei DPI.
Se ci si rivolge ad aziende terze, queste devono rispettare i requisiti sanciti dall’Art. 2 del DM 274 del 7/7/1997 – regolamento attuativo della legge 82/94.
Esso definisce i requisiti di:
- onorabilità;
- capacità economico-finanziaria;
- capacità tecnica;