Le scale con gabbia sono a norma? E se si, possono essere considerate sicure?
Se operi o effettui manutenzioni o ispezioni in quota, a coperture, impianti o macchinari, avrai sicuramente utilizzato delle scale con gabbia.
Se lo hai fatto, avrai sicuramente provato un certo “brivido” nel momento in cui hai pensato: “ Se perdo la presa, questa gabbia sarà in grado di evitare che arrivi a schiantarmi a terra?”
Credimi , non sei l’unico ad averlo pensato
Se sono a norma sono sicure?
Qualsiasi esperto in normative, che conosca bene il D.Lgs 81/2008 e smi, non avrebbe dubbi: la scala con gabbia è considerata sicura da tutte le normative cogenti in Italia.
Le scale con gabbia sono pure state previste e confermate dalle normative tecniche come la UNI EN ISO 14122-4. (vedi articolo “SCALA VECCHIO TIPO DA ADEGUARE A NORMA: 5 ESEMPI DI INTERVENTO”)
Allo stesso tempo, è vero anche che non esiste nessun dato di fatto che dimostri la loro efficacia in caso di caduta, ad esempio, a seguito di uno svenimento,
- a che altezza mi fermo?
- in che posizione mi fermo?
- con che violenza sbatto sulla gabbia?
- che lesioni posso procurarmi?
Ma la domanda delle domande è: se rimango incastrato dentro in una gabbia, incosciente, a seguito di una caduta, come posso essere soccorso?
Si perché le “normative” richiedono anche che venga previsto un piano di recupero e salvataggio…

I vantaggi delle scale con gabbia
Attualmente, con l’esperienza maturata in anni di sopralluoghi e di “scalate” su tetti e macchinari, riesco a vedere solo pochi vantaggi.
Il primo vantaggio, è quello che la loro costruzione è molto semplice pertanto anche molto economica e facilmente replicabile.
Solo in Italia esistono almeno una ventina di produttori specializzati in scale ai quali si sommano decine e decine di carpenterie metalliche e officine meccaniche che se le autoproducono seguendo, chi più e chi meno, le dimensioni standard dettate dalle norme.
Questa abbondanza di offerta ha notevolmente abbassato i prezzi ma anche fornito un’elevata varietà di versioni di diversi gradi di qualità.
Per lo stesso motivo, i produttori dei sistemi di scale con gabbia possono offrire un enorme catalogo di accessori complementari per adattarle ad ogni conformazione strutturale:
- piattaforme di riposo,
- botole di chiusura,
- cancelli,
- staffe di ogni misura.
- ecc. ecc.
Per non parlare poi dell’enorme varietà di materiali: acciaio inox, zincato, acciaio verniciato, alluminio (anodizzato o verniciato) alluminio rivestito in materiali plastici o vetroresina poltrusa.
… basta chiedere.
L’altro vantaggio principale è che la normativa non richiede l’impiego di DPI anticaduta di III^ categoria come imbracature, cordini doppi con “chele” o anticaduta guidati tipo EN 353.2.
Ne consegue anche che si può evitare la formazione e l’addestramento specifico per i lavoratori.



Gli svantaggi e la falsa sicurezza
L’abbondante presenza delle scale con gabbia in ogni settore industriale ed in ogni struttura, con la conseguente abitudine all’uso di tali dispositivi, pone spesso gli RSPP e i consulenti della sicurezza a dover vincere una naturale resistenza alla sostituzione.
Non solo la resistenza della proprietà, per ovvi e comprensibili motivi economici, ma anche dei lavoratori stessi i quali sovente affermano che “la gabbia li fa sentire più sicuri”.
Ma quella che sentono è solo una falsa sicurezza.
Come accennato all’inizio, una scala con gabbia non garantisce tutta quella sicurezza che si pensi.
Non evitano la caduta.
Salendo, tutti ci siamo appoggiati almeno una volta alla gabbia, rilassando un attimo i muscoli delle braccia e delle mani… anche solo per riprendere fiato.
E tutti, in quel momento, abbiamo pensato che, visto lo stretto spazio tra la gabbia e i pioli, effettivamente risulta difficile cadere.
Ma nessuno di noi ha mai realmente pensato di lasciare anche la presa delle gambe e la posizione dei piedi ben saldi sui pioli.
Non scordiamoci che la condizione vigile e cosciente non è quasi mai quella che porta ad un incidente o ad una caduta.



Non evitano le lesioni.
Immaginando di svenire e perdere d’improvviso ogni resistenza muscolare, cosa può succedermi?
Nella migliore delle situazioni, potrei rimanere incastrato sul posto anche se è poco probabile.
Molto più verosimilmente potrei cadere per almeno un paio di metri prima di rimanere incastrato nella gabbia.
Quindi subirei un urto contro la gabbia ad una forza pari al mio peso moltiplicato per i 2 metri di caduta, moltiplicati per l’accelerazione di gravità
… fatevi due conti.
Senza contare poi che l’urto non sarebbe contro una superficie ampia, arrotondata ed imbottita ma rigida, dura e molto spesso tagliente.
Non evitano lo schianto a terra
Così come potrei incastrarmi dopo un paio di metri di caduta, potrei anche non incastrarmi affatto ed arrivare a terra.
Sappiamo che la scala con gabbia va limitata a tratte massime di 6 metri oltre i quali è bene realizzare una botola di riposo o un’interruzione con piattaforma; ma anche che spesso, la piattaforma di riposo va in deroga fino ad altezze di sbarco di 10 metri (!).



Rendono insicura la discesa
Le scale con gabbia costituiscono molto spesso un’interruzione alla continuità di un parapetto.
Per questo è bene installare un cancelletto allo sbarco… anche se al 99% delle scale con gabbia che ho visto manca anche quello.
In ogni caso, appena apro il cancelletto per scendere (a meno che non sia vincolato ad un ancoraggio mediante cordino ed imbracatura) sono esposto alla caduta dall’alto.
Inasprimento delle difficoltà di soccorso e recupero.
Non parlo tanto di un eventuale ferito in quota, il quale può essere recuperato e calato a terra dai VVFF anche non passando attraverso la scala ma calandolo direttamente a terra oltre il bordo del parapetto utilizzando un’autoscala.
Mi riferisco al recupero e soccorso di un ferito rimasto incastrato dentro la gabbia la quale, per definizione, è costruita per impedire che qualcuno possa attraversarla, in un senso o nell’altro.
Immaginiamo di dover aspettare, doloranti e sanguinanti, che qualcuno entri nella gabbia per assicurarci con funi o cinghie mentre qualcun altro si adopera a segare via la gabbia con flessibile o ganasce idrauliche… il tutto in quota, con 15/20 minuti di tempo massimo prima di tirare le cuoia.
Nella mia esperienza mi è capitato anche di ricevere assurde richieste di installazione di scale con “gabbia maggiorata” (quindi fuori norma) per agevolare il passaggio di una barella…
…tantovale, a questo punto, ingrassare e ungere anche i pioli per lubrificare il passaggio!!



Altri svantaggi e impedimenti
Personalmente trovo la gabbia molto scomoda tutte le volte che devo portare in quota anche solo una cassetta degli attrezzi.
Scomodità che mi porta spesso a lasciare tutto a terra e a tirare su l’attrezzatura in un secondo momento, mediante fune o paranco… ma bisogna essere almeno in due.
OSHA, negli Stati Uniti, ha già provveduto all’abolizione delle scale con gabbia.
Con il nuovo standard “Walking / Working Surface” del 19 novembre 2016, OSHA (Occupational Safety and Health Administration, l’agenzia del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti che ha lo scopo di garantire la sicurezza sul lavoro), ha abolito le scale con gabbia.
Tale messa “fuori norma” è all’interno di un pacchetto di provvedimenti più generali in tema scale e camminamenti (quindi non è l’unico argomento trattato) e sono previste scadenze diverse per agevolare le aziende in tali adeguamenti.
Entro la fine del 2018, i datori di lavoro hanno dovuto garantire che tutte le scale fisse all’interno del proprio stabilimento avessero un qualche tipo di sistema di sicurezza.
Fino al 19 novembre 2018, i datori di lavoro hanno potuto comunque decidere di installare gabbie anticaduta come sistema di sicurezza purché le scale fossero preesistenti.
Tecnicamente, ciò ha significato la possibilità per loro di installare scale con gabbia fino, appunto, al 19 novembre 2018.
Da tale data è vietato installare nuove scale con gabbia o sostituire tratti di vecchie scale con gabbia con altre gabbie.
Entro il 20 novembre del 2036 (a 20 anni dall’emissione dello standard), ogni scala verticale di altezza superiore i 24 piedi (circa 7,30 m) dovrà avere un sistema anticaduta di tipo guidato o dovrà essere sostituita con scale a gradini inclinati con corrimano laterali.



Le alternative alle scale con gabbia
Come specialisti in anticaduta industriale e spazi confinati, da tempo promuoviamo l’impiego di scale alternative alle scale con gabbia ovvero altri sistemi che non prevedono gabbie.
Qui le opzioni sono maggiori di quanto si creda, soprattutto se si decide di installare nuove scale piuttosto che adeguare le scale esistenti.
Come ampiamente discusso nell’articolo “SCALA VECCHIO TIPO DA ADEGUARE A NORMA: 5 ESEMPI DI INTERVENTO” riportato anche sulla pubblicazione del magazine mensile Tech-Zine, le alternative sono molteplici e tutte piuttosto valide.
Scale a giorno a gradini
La prima opzione, sempre consigliata quando possibile, è quella di impiegare scale a giorno con gradini inclinati e parapetti laterali.
Ne esistono in tanti materiali diversi, sia prodotte su misura che con sistemi modulari assemblabili sul posto.
Possono essere per uso interno o esterno ed essere dotate di speciali piani grigliati antipanico, antiolio e, recentemente, colorati in vernici fotoluminescenti per garantire maggiore sicurezza in situazioni di scarsità di luce.



Anticaduta verticali a cavo flessibile
Sono speciali dispositivi lineari da applicare alle scale verticali o con pendenza elevata, in cavo di acciaio, nylon o in fune kernmantel.
La sicurezza dell’operatore è garantita dal sistema di ancoraggio anticaduta personale (imbracatura + cordino + assorbitore) collegato a suddetto cavo mediante dispositivi anticaduta guidati a norma UNI EN 353.2.
Anticaduta verticali a rotaia rigida
Come quelli a cavo flessibile, sono dispositivi lineari ma costituiti da una rotaia rigida, in acciaio o in alluminio.
La catena della sicurezza è applicata ad un’apposita navetta (carrellino) a norma UNI EN 353.1.



Scale di Sicurezza
Sono scale che nascono già con sistema anticaduta verticale di tipo UNI EN 353.1 integrato nella struttura della scala stessa: sul montante laterale, o nel montante centrale.
Scale di questo tipo oggi sono molto evolute e possiedono una enorme varietà di accessori paragonabili a quelli disponibili per le “meno sicure” scale con gabbia:
- botole di chiusura all’accesso;
- piattaforme di sbarco;
- piattaforme di riposo;
- staffe regolabili;
- cambi di inclinazione;
- dispositivi di sbarco laterale;



Accessi speciali
Nuove esigenze come l’accesso a strutture molto alte e particolarmente difficili (tralicci dell’alta tensione, torri eoliche, ciminiere), hanno stimolato l’inventiva di alcuni produttori che hanno proposto sul mercato speciali sistemi meccanici o elettromeccanici per un accesso rapido e con minore sforzo fisico.
E’ questo il caso, per esempio, dei sistemi Accesus o degli ausili all’arrampicata come l’Harken Power Seat.
Conclusioni
Per concludere, le scale con gabbie rimangono ancora dispositivi a norma ammissibili per l’accesso a macchinari e coperture.
Ritengo però che sia l’ora di un’evoluzione nella sicurezza, da quella “scritta” a quella pratica cominciando a valutare tutti gli aspetti della sicurezza, non solo i rischi connessi al semplice accesso o caduta.
In questo, gli specialisti IN-SAFETY hanno una particolare esperienza e conoscenze tali da poter consigliare, fornire ed installare la migliore soluzione “alternativa”.
Per maggiori informazioni, contattaci.



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Salve,
il nuovo standard “Walking / Working Surface” del 19 novembre 2016, OSHA (Occupational Safety and Health Administration, l’agenzia del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti
si applica anche in Italia ed Europa?
credo sia una informazione fondamentale.
Grazie, Mirco.
Il paragrafo dell’articolo che parla del nuovo standard “Walking / Working Surface” fa riferimento a quanto fatto in altri paesi (USA in questo caso) sul tema utilizzo gabbie di protezione per scale verticali fisse.
Forse, da parte nostra è mancato ribadire che in Italia vige il D.lgs 81/2008, che è normativa cogente.
Come tale, è quello che si applica.
Per l’81/08, le gabbie sono da preferire ai dispositivi anticaduta verticali perché considerate DPC.
“Hai recentemente deciso di seguire uno dei miei articoli. Questo significa …
Per attivarti, fai clic sul pulsante di conferma. … Conferma Segui”
Segnalo che il link “Conferma Segui” non funziona e non vi è modo di copiare e incollare il link che si vede ma non si riesce a copiare e incollare 🙁
Credo sia un problema con WordPress che cercheremo di sistemare. Grazie per la segnalazione
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Buongiorno. Articolo interessante.
Ho un dubbio; ma su una scala verticale di 32 metri, nella quale è installato un sistema anticaduta (cordino in acciaio), è obbligatorio il piano di riposto ogni tot metri ? scala installata su trasloelevatore di un magazzino automatico…attualmente il piano di riposo non c’è…
Grazie.
L’interruzione della rampa è prevista dalla 14122 solo in caso di scale con gabbia. Su una scala senza gabbia ma con linea vita verticale (anticaduta guidato a norma EN 353.1-2) l’interruzione non è obbligatoria. Comunque un pianetto di riposo, magari di tipo basculante, per far riposare “i piedi” all’operatore, è utile. Magri a metà
Grazie. Tutti chiaro !!