Gli spazi confinati (ambienti confinati o sospetti di inquinamento) sono postazioni di lavoro che, per loro natura, non sono stati progettati per la presenza costante di un operatore ma dentro i quali è necessario, per manutenzioni periodiche, che una persona entri a compiere delle lavorazioni.
Sono caratterizzati da:
- difficoltà di accesso e di uscita
- limitati spazi per operare
- rischio di presenza di sostanze esplosive o tossiche
- rischio di carenza di ossigeno.
Più comunemente chiamati “spazi confinati”, sono definiti dal D.Lgs. 81/08 al Titolo II con gli art. 65 (Locali sotterranei o semi-sotterranei) e l’art. 66 (Lavori in ambienti sospetti d’inquinamento ) ai quali si aggiunge quanto riportato dal Titolo IV – art. 121 (Presenza di gas negli scavi) e gli allegati IV, comma 3 (requisiti dei luoghi di lavoro) e VIII (dispositivi di protezione individuale).
Per maggiori dettagli, leggere l’articolo “Spazi Confinati: la normativa e le buone pratiche”
Per permettere ed agevolare gli operatori addetti al lavoro negli spazi confinati, garantendone la sicurezza, è necessario predisporre speciali piani di lavoro con procedure di sicurezza e di recupero e soccorso ben definiti.
Allo stesso tempo, è necessario formare e addestrare il personale addetto ai lavori ma anche il personale addetto al soccorso e recupero.
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In aiuto a tali operazioni e per la sicurezza degli operatori, è possibile predisporre ed utilizzare speciali dispositivi, studiati per le varie tipologie di rischio o in base alla conformazione degli ambienti.
I dispositivi per l’accesso, il lavoro e l’estrazione dagli ambienti confinati o sospetti di inquinamento si dividono in:
- DPI III^ categoria, dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto
- Tripodi e dispositivi di accesso ed estrazione;
- estrazione verticale
- estrazione orizzontale
- altri tipi di estrazione
- Dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie;
- Rilevatori gas, ossigeno e sostanze esplosive;
- Barelle ed estricatori per recupero e soccorso;
I DPI di III^ categoria sono dispositivi di protezione individuale di elevato grado di protezione, atti ad impedire gravi ingiurie fisiche o morte.
Sono disciplinati da numerose normative tecniche a cui i produttori devono attenersi, oltre ad avere l’obbligo di marcatura CEE.
Tra i più utilizzati negli ambienti confinati, ci sono le imbracature, i moschettoni, i discensori e gli anticaduta guidati o retrattili.

Archetto per recupero feriti imbracati

Elmetto con sistema di comunicazione
Una tra le caratteristiche principali che definiscono gli spazi confinati sono la difficoltà di accesso ed estrazione.
Si definiscono spazi confinati ad accesso verticale quegli ambienti il cui ingresso ed uscita sono posti in alto, sul piano superiore, rispetto l’area di lavoro.
Si definiscono invece ad accesso orizzontale quegli spazi il cui accesso è posto in parete, sia esso ad altezza uomo, in basso oppure in alto e raggiungibile solo con l’ausilio di scale.
In entrambi i casi, l’accesso è solitamente reso difficoltoso dalle piccole dimensioni del “passo d’uomo” o delle portelle, dimensioni spesso anche di soli 40 cm (dimensioni considerate al limite per l’accesso di una persona).
Per entrare nello spazio confinato, si possono trovare scale fisse interne oppure si possono usare scale portatili da installare all’occorrenza.
Un dispositivo di accesso ed estrazione è spesso l’unico ausilio per gli accessi difficili (ingresso in sospensione) e diventa fondamentale per le estrazioni di feriti, con o senza barella.
Un dispositivo di estrazione è in genere costituito da un punto di ancoraggio che può essere portatile (dispositivi a norma UNI EN 795:2012 Tipo B) oppure strutturale fisso Tipo A.
Ad esso viene abbinato un verricello di recupero a cavo d’acciaio o un winch per funi semistatiche.
In caso di accesso in sospensione o da quote maggiori di 2 m, ai dispositivi di ancoraggio si abbinano anticaduta retrattili oppure anticaduta guidati per assicurare l’operatore durante la discesa o la salita.
In base al tipo di accesso, i dispositivi possono essere di vario tipo.

Tripodi o “Treppiedi”
In caso di spazi confinati ad accesso verticale come pozzi, camerette idrauliche e ambienti interrati, è possibile utilizzare un tripode (treppiede) per l’accesso, il lavoro e l’estrazione.
Un tripode può essere utilizzato sia con winch di recupero sia con sistema anticaduta retrattile con recupero.
Ha funzione anche di ancoraggio anticaduta.

Bracci davit (gruette)
In caso di spazi confinati come vasche e ambienti seminterrati, è necessario utilizzare un braccio davit (gruetta) per l’accesso, il lavoro e l’estrazione.
Un braccio davit può essere di diverse lunghezze di sbraccio (sporgenza) e altezza.
Può essere montato su basi fisse o avere un basamento autoportante.
Ha funzione anche di ancoraggio anticaduta oltre che di sospensione per l’operatore o il soccorritore dell’infortunato.

Paranchi e dispositivi per l’estrazione orizzontale
In caso di spazi confinati ad accesso orizzontale come:
- passi uomo non flangiati di cisterne;
- botti e tini;
- altiforni;
- silos;
- essiccatori;
- cunicoli;
E’ possibile utilizzare un sistema a paranco per l’accesso, il lavoro e l’estrazione da un accesso orizzontale.
Un sistema a paranco necessita di un punto di ancoraggio subito sopra il passo d’uomo.
Ha principalmente funzione di estrazione ma può anche funzionare come sistema anticaduta.

Dispositivi per l’accesso e l’estrazione orizzontale con calata.
In caso di spazi confinati ad accesso orizzontale come passi uomo flangiati di cisterne e silos, con calata verso il basso, si possono utilizzare dispositivi da ancorare direttamente alla flangia del passo d’uomo.
Ha principalmente funzione di estrazione ma può anche funzionare anche come sistema anticaduta.
Possono essere dotati di scivoli per facilitare l’estrazione di infortunati privi di coscienza.

Dispositivi per l’estrazione da reattori chimici o con ingresso inclinato
Strumenti indispensabili per la produzione di elementi chimici o farmaceutici, i reattori chimici possiedono spesso passi d’uomo che si presentano inclinati rispetto il piano orizzontale o verticale.
In questi casi, come in altri casi con passi d’uomo inclinati, è possibile utilizzare speciali dispositivi per l’accesso ed estrazione che possono essere regolati in base all’inclinazione.

Winch per ancoraggio a strutture fisse
Per geometrie di accesso particolari con limitazione degli spazi liberi intorno al passo d’uomo, è possibile creare sistemi di accesso e recupero sfruttando strutture esistenti per ancorare winch o pulegge di rimando delle funi.
E’ questo il caso, per esempio, delle botti o tini delle cantine vitivinicole, con accesso verticale posto molto in alto e con impossibilità di installazione di gruette o tripodi sulla sommità.
Sistemi simili vengono utilizzati anche come ausilio al trascinamento di barelle lungo tunnel molto lunghi o condotte.
I dispositivi di protezione per le vie respiratorie si possono suddividere in:
- filtranti;
- isolanti;
Filtranti
I filtranti sono dispositivi di protezione da utilizzare in ambienti con valori di ossigeno superiori al 17%.
Tra questi ci sono le semimaschere (che proteggono solo le vie respiratorie ma non gli occhi), le maschere facciali (complete di protezione occhi) e i respiratori di emergenza.
La filtrazione è affidata o al materiale stesso della semimaschera oppure a speciali filtri a vite o a cartuccia.
Alcuni modelli possiedono anche corpi filtranti indipendenti dalla maschera stessa, da posizionare all’esterno dell’ambiente di lavoro e collegati mediante apposito tubo.
Isolanti
I dispositivi Isolanti sono indipendenti dall’atmosfera circostante e vengono utilizzati nel caso non sia sufficiente filtrare (depurare per filtrazione) l’aria presente nell’ambiente confinato o sospetto di inquinamento.
In genere vengono definiti autorespiratori e possono essere collegati a bombole d’aria da portare in spalla o a serbatoi esterni collegati con tubi di lunghezza adeguata.
Sia tra i filtranti che tra gli isolanti, vi sono dispositivi cosiddetti “di emergenza” in grado di ingombrare pochissimo, leggeri da trasportare e da impiegare solo in caso di pericolo improvviso.

Maschere filtranti

Autorespiratori

Autorespiratori di fuga
Prima di accedere in ambiente confinato, è necessario verificare che non vi siano all’interno sostanze tossiche per l’operatore e che vi sia sufficiente ossigeno.
Altrettanto importante è verificare che all’interno non vi siano sostanze esplosive.
Oltre al rilevamento preventivo, è fondamentale monitorare la situazione durante tutto il tempo di intervento in cui l’operatore è all’interno dell’ambiente confinato.
Per queste operazioni si utilizzano dei rilevatori di gas, sostanze esplosive e ossigeno che possono essere:
- dispositivi portatili;
- impianti permanenti;
Dispositivi portatili.
Il mercato dei rilevatori portatili di gas offre molteplici soluzioni che spaziano dai rilevatori monogas o del solo ossigeno fino ad apparecchi più complessi con sensori multi gas, ossigeno e sostanze esplosive integrate in un unico dispositivo.
I più evoluti hanno anche dei sistemi di telecontrollo bluetooth oltre che un’utilissima funzione di sensore “uomo a terra” (dispositivi di controllo lavoratore isolato), che lancia un allarme in caso smetta di rilevare i movimenti dell’operatore all’interno dello spazio confinato o in caso di rilevamento di un urto come una caduta.
Impianti fissi.
Negli ambienti chimici industriali, dove si lavora con sostanze pericolose, è spesso preferibile dotarsi di impianti di rilevamento fissi che monitorano la situazione atmosferica costantemente, anche quando non vi è presenza umana all’interno.

Rilevatore di gas

Kit bump test
Studiate per il recupero e trasporto di feriti, le barelle e gli estricatori sono presidi medici utilissimi in ogni ambiente lavorativo soprattutto in caso di ambienti confinati o sospetti inquinamento.
In base alla loro conformazione e modalità di impiego, si possono distinguere in:
- tavole spinali;
- barelle per soccorso a cucchiaio;
- barelle tipo basket;
- estricatori;
- barelle arrotolabili;
Oltre a questi tipi, sul mercato si trovano anche barelle speciali:
- barelle speciali da montagna;
- barelle speciali da neve.
Per maggiori informazioni, leggi l’articolo “Barelle per soccorso e recupero: 7 tipologie disponibili sul mercato”

Barella arrotolabile