Il pericolo spazi confinati in agricoltura, nelle aziende zootecniche o vitivinicole è più presente di quanto si creda
Gli spazi confinati nelle aziende agricole costituiscono un’importante fonte di incidenti e infortuni, anche piuttosto gravi.
Non sempre questi pericoli sono facilmente individuabili anche se contribuiscono in maniera pesante alle statistiche nazionali e internazionali.
Abbiamo individuato e classificato i 10 rischi più rilevanti e ricorrenti.
Un piccola storia personale e familiare di spazi confinati nelle aziende agricole
Quando ero un bambino, diciamo 35 anni fa, ascoltavo affascinato mio padre che mi raccontava della sua vita da bambino nella fattoria di famiglia, fattoria nella quale ha lavorato fino all’età di 18 anni, prima di trasferirsi a Prato a lavorare in follatura.
Storie incredibili di maiali al pascolo (si, in Umbria si pascolavano i maiali), di vitellini allattati a mano, di grano da falciare e foglie di tabacco da rubare per fumare di nascosto.
E le cose affascinanti come cocomeri da interrare affinché non li rubassero, la vipera lungo il sentiero per andare a scuola… e il salto nel grano.
Lui e i suoi amici facevano a gara a chi saltava da più in alto nella vasca di raccolta del granturco: 3 pareti di mattoni inclinate, sotto una tettoia di lamiera, contro il quale veniva ammassato il mais sgranato.
Era solito dirmi che il pericolo più grande non era l’atterraggio ma il riuscire a scendere dal mucchio del mais prima di affondare.
Solo adesso conosco il vero significato di quel racconto: il grano all’interno di un deposito o silo è in grado di inghiottire e soffocare una persona in poco tempo.
Questo è solo uno dei rischi che oggi definiamo da “ambiente confinato” al quale i lavoratori dell’agricoltura vanno incontro.

Una concimaia a cielo aperto può essere considerata un ambiente confinato o sospetto di inquinamento
Prendendo spunti da alcune slide di Neil McManus e altri testi, questo articolo parla di rischi negli ambienti confinati in agricoltura.
Con i miei clienti e colleghi si discute spesso di come il nord sia il vero mercato di riferimento per la messa in sicurezza degli ambienti confinati in quanto la quantità di acciaierie e industrie chimiche presenti è numerose volte superiore a quelle della Toscana e del centro e sud Italia.
Vero… se i pericoli da ambienti confinati riguardasse solo l’industria chimica e le acciaierie.
Gli ambienti confinati riguardano anche e soprattutto le aziende agricole, siano esse di grandi dimensioni come quelle della Pianura Padana.
Oppure medio-piccole come largamente diffuse da nord a sud: coltivatori e serricoltori, aziende zootecniche e allevamenti, aziende vitivinicole, oleifici e frantoi, mangimifici.
Dimenticatevi le immagini bucoliche da agriturismo, di granai dal tetto rosso, di pagliai tra i glicini e di mucche pezzate su verdi prati.
L’agricoltura oggi è una delle industrie più avanzate a più complesse che abbiamo in Italia, tra le cui varietà vi sono dei veri e propri fiori all’occhiello del made in Italy: i grani antichi biologici, le carni pregiate delle nostre brune piemontesi o delle chianine, il formaggio grana, l’aceto balsamico, il vino!
Insomma, oggi l’agricoltura è un’industria in grande scala, che produce ed esporta in tutto il mondo mentre tutto il mondo esporta i suoi prodotti verso l’Italia.
Coinvolge molti lavoratori e allo stesso tempo li espone a molti rischi tra cui i pericoli derivanti da lavoro in ambienti confinati o sospetti inquinamento.
Definiamo gli ambienti confinati o sospetti inquinamento.
Nella suo libro “Ambienti Confinati, Pianificazione e Gestione del lavoro in ambito civile e industriale” (Wolters Kluwer Italia 2013), Roberto Nicolucci riassume così:
“Uno spazio confinato non è necessariamente un luogo chiuso, ma certamente è un ambiente progettato e realizzato per un’attività non continuativa nel quale sono presenti potenziali rischi…”
La definizione che ne da invece Neil McManus nel suo “Safety and Healt in Confined Spaces” (Lewis Publisher, Boca Raton – FL – 2000) è la seguente:
- Luogo “non classificabile” come ambiente di lavoro in sotterraneo;
- chiuso o parzialmente chiuso;
- non progettato o inteso per una presenza continuativa del lavoratore;
- abbastanza grande per consentirne l’ingresso e in cui è possibile eseguire un lavoro;
- accesso limitato o ristretto che può comportare un ostacolo alle prestazione di un primo soccorso;
Qui invece le definizioni date dal DPR 177 del 2011, direttamente dalla Gazzetta Ufficiale
Vediamo quali sono gli spazi confinati nelle aziende agricole e quali i 10 maggiori pericoli che presentano:
1. Mancanza di ossigeno.
Dove:
- celle ad atmosfera controllata per la conservazione della frutta in N2 e CO2
- atmosfere arricchite per ritardare la maturazione (dall’1% al 5% di CO2, circa 3% O2)
- grandi depositi refrigerati che operano in atmosfera arricchita in N2(16% to 17% O2) come protezione antincendio
- silos agricoli: rapido aumento del livello di CO2 e diminuzione del livello di O2 durante la produzione di insilati;

2. Rilasci di gas dai fluidi non-newtoniani in agricoltura.
I fluidi non-newtoniani sono quei fluidi la cui viscosità varia a seconda dello sforzo di taglio che viene applicato.
Dove sta il rischio con i fluidi non-newtoniani:
- Il rimescolamento applica una forza di taglio;
- La forza di taglio rompe la crosta e riduce la viscosità nello strato acquoso, del fango e del letame
- La rottura della crosta provoca il rilascio improvviso e rapido di gas intrappolato nello strato acquoso e nel fango;
- I gas includono H2S (letame) e CO2 (dalla vinificazione)
- Molti fluidi agricoli sono non-newtoniani come fanghi, mosti in fermentazione, liquami semisolidi

3. Rischi biochimici: CO2 nel vitivinicolo.
Dove è il rischio:
- durante la fermentazione primaria, la flottazione delle bucce avviene a causa dell’emissione di CO2;
- la crosta superficiale intrappola CO2 nello strato acquoso (Pressione circa 1 atm);
- il rimescolamento rompe la crosta;
- riduce la viscosità del liquido e dei fanghi e provoca improvvise e rapide emissioni di gas;

4. Rischi biochimici: modifica del pH.
Dove sta il pericolo:
- Il pH controlla l’equilibrio di acidi e basi;
- Un rapido cambiamento del pH può spostare l’equilibrio a gas o vapori nella forma ionizzata;
- Gas o Vapori hanno una bassa solubilità in acqua rispetto alla forma ionizzata e si propaga nell’aria;
- Esempi: H2S/HS⁻, RHS/RS⁻, NH3/NH4⁺, RNH/RNH2⁺

5. Rischi biochimici: fumiganti.
Dove:
- depositi di antiparassitari;
- depositi e cisterne di fertilizzanti;

6. Rischio di esplosione.
Dove:
- depositi di polverosi;
- silos
- molini;
- depositi di farine e silos;

7. Rischi microbiologici: batteri.
Dove:
- vasche di raccolta letame/liquame;
- biodigestori;
- depuratori e trattamento acque;
- silos;

8. Rischi microbiologici: animali nocivi.
Da quali animali arriva il pericolo.
- ragni;
- serpenti;
- bruchi e insetti;
- ratti;
- zanzare.

9. Rischi da attrezzature utilizzate negli spazi confinati nelle aziende agricole.
In quali macchinari, alcuni esempi:
- Macchinari e ingranaggi per lo smistamento dei cereali;
- Tramogge e cloache;
- Nastri trasportatori o viti senza fine;
- Forni e celle frigorifero;
- Compattatori e trinciatrici;
- Interno di macchinari agricoli tipo mietitrebbie;
- Essiccatori.

10. Rischi da sprofondamento e annegamento.
Dove ci sono liquidi e granaglie:
- Silos;
- Depositi;
- Cisterne;
- Vasche, serbatoi e abbeveratoi;
- Laghi, invasi, fossi e Impianti di irrigazione;
- Digestori e depuratori;
- Tini e botti.

Considerazioni finali sugli spazi confinati nelle aziende agricole.
Questi che abbiamo presentato sono solo 10 dei principali rischi a cui un lavoratore può andare in contro quando lavora all’interno di spazi confinati nelle aziende agricole.
In una nazione come l’Italia in cui le attività agricole hanno un forte impatto sull’economia del paese e i cui prodotti sono universalmente riconosciuti per la loro qualità e varietà, i rischi derivanti da spazi confinati nelle aziende agricole, possono essere molto impattanti e costituiscono sicuramente un interessante settore di intervento per chi si occupa di Sicurezza.
Per la messa in sicurezza di tali situazioni, è possibile rivolgersi a specialisti come noi.