Cosa significa avere Luca Lorenzo Sala come trainer, un tecnico specialista in Rope Access con oltre 18mila ore di lavoro su fune certificate.
Luca Lorenzo Sala, tecnico in rope access e trainer nei corsi I.R.A.T.A. di MTA Consulting, è un uomo che vive e respira di ALTEZZE.
In questa intervista che mi ha rilasciato, racconta le sue esperienze lavorative e altamente specialistiche, dall’offshore al mondo del cinema.
L’inizio di un percorso di alta specializzazione con MTA Consulting.
Recentemente ho deciso di abilitarmi nell’accesso e posizionamento su fune secondo lo standard internazionale I.R.A.T.A. (Industrial Rope Access Training Association).
Per chi non lo sapesse, I.R.A.T.A. è l’associazione che, alcuni anni fa, ha stabilito degli standard di sicurezza nel Rope Access che sono stati poi adottati dal settore petrolifero (soprattutto offshore) e attualmente richiesto come standard nei più importanti cantieri e siti produttivi nello scenario internazionale.
Il livello tecnico e di sicurezza richiesto è elevatissimo e gli step di abilitazione successivi al Level 1 (il primo livello) si raggiungono solo dopo dei periodi minimi di operatività.
Ad esempio, per passare a Level 2 servono almeno 365 giorni e minimo 1000 ore di lavoro in fune, non semplice lavoro in quota o in trattenuta.
Poi rifare il corso di 32 ore e un esame da L2
Per passare dal L 2 a L 3, stessa storia: altre 1000 ore di lavoro certificate e almeno 365 giorni. Poi di nuovo corso da L3 e esame.
Per I.R.A.T.A. sei un “preposto” quando raggiungi L3.
Per fare un paragone, per la normativa italiana si diventa “preposti” dopo 8 ore di teoria, 24 di corso pratico + 5 ore di corso preposto…. e un esame a crocette.
Per maggiori informazioni su I.R.A.T.A. consiglio di navigare sul sito istituzionale I.R.A.T.A.org

Al corso di Primo Livello IRATA con MTA Consulting srl
Anche ottenere il solo L 1 non è semplicissimo.
Per la mia formazione I.R.A.T.A. ho scelto MTA Consulting, il primo centro di formazione I.R.A.T.A. nato in Italia circa 10 anni fa e attualmente il più longevo e importante, soprattutto tra i centri di formazione INDIPENDENTI, non di proprietà di un produttore/distributore di DPI o di sistemi anticaduta.
Dalla prima ora, firmato il registro, si è cominciato subito con il maneggiare le attrezzature, indossare l’imbracatura, annodare longe (e imparare i nodi), attaccare maniglie, croll, anticaduta e discensore.
Tutto smontato, consegnato in mano e via montare tutto prima di iniziare.
E la sera, rismontare tutto. Tutti i giorni.
La teoria? Dopo la pratica, quando si è troppo stanchi per proseguire con le manovre in fune.
I primi 4 giorni così ma io, alla fine della prima sera, non ero riuscito nemmeno a compiere la prima manovra base che già avevo risentimenti muscolari ovunque, vesciche dove batte l’imbracatura e mani gonfie.
Ho pensato seriamente di abbandonare, se non fosse stato per Massimo Rognoni, fondatore di MTA Consulting, e del suo manager Santino Fratti. Due trainer di altissimo livello.
Un grande aiuto me lo hanno dato anche i loro trainer, Yannick e Luca Lorenzo, detto Luca Tenerife.
Leggi anche l’articolo: “LAVORO SU FUNE SPECIALIZZATO: NON ACROBATI MA SERI PROFESSIONISTI.”
La sera a cena, parlando con Luca e ascoltando il suo italiano perfetto ma con lieve accento spagnolo, ho capito che dietro ci potevano essere mille storie di lavoro altamente specializzato da raccontare.
Ecco perché questa intervista.

Chi è Luca Lorenzo Sala
Luca è nato a Milano il 30 settembre del 1967 e all’età di 7 anni la sua famiglia si è trasferita a Tenerife, la più grande delle isole Canarie.
“Avevo 7 anni. I miei genitori erano andati in vacanza a Tenerife l’anno precedente e gli era piaciuta moltissimo. Così decisero di vendere tutto e traslocare.
A 7 anni, non è che avessi l’età per poter decidere qualcosa!!”
D: Che studi hai fatto?
R: Ho studiato Biologia alla Universidad de La Laguna a Tenerife.
Dovevo far combaciare gli studi con il lavoro ma alla fine ha vinto il lavoro e ho smesso di studiare: non ho finito.
In questi ultimi tempi sto pensando di iscrivermi alla UNED (Università a distanza) proprio per finire, visto che non mi manca nemmeno tanto!
Meglio tardi che mai.
D: Quando e come hai cominciato ad interessarti al Rope Access?
Mentre studiavo Biologia.
Il mio campo di studi era la bioecologia.
Studiavo le successioni faunistiche primarie su colate laviche.
Tradotto in parole semplici, si trattava di capire come inizia la vita e la sequenza di colonizzazione su un terreno che è stato interamente coperto da una colata di lava incandescente e praticamente “sterilizzato”.
Le Isole Canarie sono un laboratorio biologico interessantissimo perché sono isolate dai continenti e i processi di colonizzazione “sono più facilmente individuabili”.
In questo campo, molti progetti ci hanno poi spinto a entrare e a esplorare le cavità vulcaniche.
Così, non solo facevamo biologia ma anche speleologia che per me e un po’ l’origine dei miei lavori su fune.
In più, mi piaceva moltissimo andare in montagna ed arrampicare su roccia.
Passavo sempre più tempo “attaccato su” che seduto al tavolo.
Arrivato il momento, ho preso una decisione e adesso sono qua.
D: Quale è stato il primo lavoro in quota e/o con le funi?
R: Dopo la cartografia di un paio di grotte e camini vulcanici per il Museo di Scienze Naturali di Tenerife, sono andato ad appendere un paio di cartelli pubblicitari.
Poi ho eseguito il montaggio delle Scenario del Carnevale di Santa Cruz de Tenerife.
Correva l’anno 1992/ 1993.
Questa cosa è stata vista come un lavoro “rivoluzionario”: non avevano mai visto degli arrampicatori / lavoratori in altezza.
É andata così bene che ci hanno fatto lavorare allo Scenario di Carnevale per una decina di anni, finché non hanno deciso di spostarlo da Piazza Spagna al Recinto Ferial (centro fiere e congressi – N.d.A.).

D: Quali certificazioni hai ottenuto?
R: La prima “ufficiale” per lavori su fune è stata quella nazionale spagnola “A.N.E.T.V.A.” (Asociación Nacional de Empresas de Trabajo Vertical).
Qualche anno prima ero diventato tecnico sportivo e istruttore di arrampicata su roccia della Scuola Canaria di Montagna.
All’epoca non c’era una certificazione per questo tipo di lavoro.
In effetti ancora oggi, in Spagna, la qualifica professionale come lavoratore su fune in realtà non esiste.
D: Che differenza c’è tra una certificazione I.R.A.T.A. e una certificazione Nazionale come quella Spagnola?
R: Tutte e due sono standard di lavoro.
Per quanto mi riguarda, al giorno d’oggi, un pó per la qualitá e un pó per l’esperienza, sono più incline a preferire I.R.A.T.A.
Mi spiego meglio: I.R.A.T.A. è più “vecchia” e A.N.E.T.V.A. sta commettendo adesso gli errori che I.R.A.T.A. ha fatto 15 anni fa.
Poi I.R.A.T.A. personalmente mi sembra più chiara.
Forse é perché é nata in Scozia e al tempo mi sa che erano più puntigliosi di noi latini con l’organizzazione e la sicurezza sul lavoro.
I.R.A.T.A. è più conosciuta e a livello internazionale ti apre molte possibilità di lavoro: devi essere disposto a viaggiare e a spostarti se vuoi realmente approfittare della certificazione internazionale.
In più si impara moltissimo da molta gente interessante che alla fine si conosce in giro per il mondo.
D: Come sei organizzato adesso lavorativamente? Sei un freelancer o hai una società?
R: Sono freelancer.
D: Quali sono le tue principali attività?
R: Rope access manager alla Funivia del Teide a Tenerife
Supervisione di lavori su fune, lavori su fune,
Project Manager in cold / warm stacking procedures & rig decommissioning,
Rope Access & Mountain Safety supervisor durante la ripresa di certi film d’azione, Formazione / training.
D: E in quali settori?
R: Oil&Gas, Aerogeneratori, Funivia.
Industria principalmente, e settore arti sceniche e spettacoli: Cinema, TV, Teatro, Danza & Circo.
Quest’ultimo settore è quello che mi piace di più….