Parliamo di Videoispezioni con Drone in Cantiere.
Oggi i droni per le videoispezioni e le videoriprese sono diventati argomento sempre più in voga e stanno prendendo sempre più spazio nella nostra vita quotidiana, soprattutto quella lavorativa professionale.
Non esiste un matrimonio che non sia corredato di video con drone.
Amazon e corrieri come DHL, stanno studiando il modo di usarli per facilitare e velocizzare le consegne.
Nel settore della sicurezza sul lavoro, il suo utilizzo potrebbe semplificare alcune procedure e ridurre considerevolmente il rischio di incidenti.
Intanto guardiamoci questo video che ci aiuta a capire meglio cosa è un drone:
https://youtu.be/ESYr2y-WOeE
Tragedia a parte, il video è molto figo vero!?? Sembra veramente un gioco da ragazzi. Chi non avrebbe voluto realizzare questo video?
In effetti pilotare un drone non è così difficile, basta prenderci un po’ la mano.
“Stai già pensando di correre su Amazon e acquistare il miglior drone sul mercato con tanto di fotocamera 4k per realizzare meravigliose videoispezioni in cantiere o sulla spiaggia quest’estate?”
Oppure stai pensando alle opportunità lavorative che ti si potrebbero aprire con un drone??
Tutte ottime idee!!
Però è meglio se prima finisci di leggere questo articolo, perché se pilotare un drone può sembrare una cosa banale, gli adempimenti burocratici e legali per farlo alzare in volo non lo sono affatto.
Le conseguenze legali e amministrative potrebbero essere davvero pesanti.
Adesso non ti spaventare però.
Risolti alcuni aspetti formali iniziali potrai goderti il tuo drone e volare in totale sicurezza e tranquillità, anche e soprattutto in cantiere.
Procediamo per ordine e vediamo subito quali sono i vantaggi e cosa si può fare con una videoispezione con drone in un cantiere.
Leggero come un farfalla
Le videoispezioni con drone su coperture possono essere utile per redarre preventivi in tutta sicurezza ma possono aiutare anche a verificare le condizioni di manutenzione delle stesse.
Se su una copertura non è ancora stata predisposta una linea vita, per ovvie ragioni un’ispezione con personale non è facilmente eseguibile, soprattutto nelle zone più interne.
Sarebbe rischioso (inammissibile) e anche costoso.
Anche in caso di presenza di linea vita, un addetto incaricato dovrebbe comunque recarsi fisicamente sulla copertura, con tutto ciò che ne consegue.
I vantaggi delle videoispezioni con drone, con la possibilità di potersi avvicinare per riprendere i punti critici della copertura lasciando il personale addetto a terra, sono incommensurabili.
Una volta poi individuate le zone compromesse, si può intervenire in modo mirato.
Se poi parliamo di spazi chiusi, allora i rischi si riducono praticamente a zero.
Si esatto, chi ha detto che i droni possono volare solo all’esterno?
Vengono utilizzati spesso per realizzare riprese e videoispezioni di interni di appartamenti o anche di strutture più ampie come palazzetti dello sport, ecc, ecc.

Drone Indoor: la loro leggerezza e maneggevolezza consentono il volo anche all’interno di fabbriche, chiese, palazzetti, teatri. Una nuova frontiera è proprio quella delle video ispezioni con drone in tunnel, acquedotti, condotte e pozzi.
Tempo e soldi nel salvadanaio
I vantaggi di videoispezioni con drone del cantiere non sono solo di natura pratica ma anche economica.
Nei fabbricati ove non sia predisposto un percorso di accesso diretto e sicuro alla copertura, dobbiamo considerare i costi per un eventuale noleggio e/o montaggio di trabattelli e/o di parapetti temporanei.
L’area per il decollo e l’atterraggio di un drone, non supera il metro quadrato, senza tenere conto che alcuni tipi di drone permettono addirittura il decollo e l’atterraggio, direttamente dalla mano del pilota.
Questo permette sicuramente un risparmio economico notevole, senza considerare i tempi e le difficoltà per la predisposizione dei DPC.
Considera ad esempio l’accesso alle zone a traffico limitato dei centri storici che oltre al permesso di accesso, potrebbero richiedere anche specifiche autorizzazioni per la chiusura temporanea di una strada (occupazione suolo pubblico, deviazione traffico).
Dobbiamo tenere in considerazione anche delle dimensioni e dell’estensione della copertura, specialmente di quelle industriali.
Le coperture industriali possono raggiungere metrature notevoli e presentare architetture che, oltre a richiedere tempo ad un eventuale addetto, presentano anche delle difficoltà di raggiungimento di alcune zone.

Con il drone, in tempi praticamente istantanei, si può raggiungere qualsiasi luogo della copertura e in totale sicurezza.
Precisiamo che la, anche con il drone, a volte la PLE è comunque necessaria perché, per regolamento i droni, si pilotano in VLOS (Visual Line Of Sight) cioè a vista.
Devono rimanere sempre in contatto visivo con il pilota.
Se il pilota è a terra non può vedere il drone sopra il tetto, non può dirigerlo, quindi ha la necessità di posizionarvi in alto, per lo meno all’altezza del tetto.
Questo lo si può fare o posizionandosi su un tetto adiacente o con una PLE, appunto.
Teniamo anche conto del fatto che se sul tetto ci sono cavi o antenne, il pilota da terra non avrebbe la percezione della profondità.
La pubblicità
La pubblicità è senza dubbio un aspetto da non sottovalutare.
Nel caso in cui tu sia un installatore di linee vita o una ditta costruttrice che ha appena realizzato la posa in opera di una nuova copertura o una nuova impermeabilizzazione, con una ripresa aerea puoi mostrare ai tuoi clienti il risultato finale del tuo lavoro.
Non solo, con l’aiuto di un grafico puoi anche usare l’immagine per realizzare dei rendering.
Insomma, le opportunità offerte da una ripresa aerea sono infinite.
Cantiere FICO
Adesso vediamo invece quali sono le cose assolutamente da non fare per evitare di trovarsi in situazioni poco piacevoli, ma soprattutto per operare in regola e nella massima sicurezza.
Il codice della navigazione
Questo è un passo cruciale che ti invito a leggere con particolare attenzione.
Tutto ciò che si alza in volo è regolamentato dal Codice della Navigazione aerea, in gergo C.d.N., il cui ente di riferimento in Italia è ENAC – Ente Nazionale Aviazione Civile.
L’ENAC ha creato all’interno del C.d.N. una sezione specifica per i droni.
Vedi il Regolamento Enac, Edizione 2 del 16 luglio 2015, Emendamento 3 del 24 marzo 2017 per i droni.
Per pilotare un drone è necessario aver partecipato ad un corso e aver conseguito un attestato di pilota di droni, in gergo chiamato Pilota SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto).
Con l’ultimo emendamento al regolamento, i droni di peso al decollo uguale o inferiore ai 300gr, con para eliche e velocità massima 60km/h (detti anche “trecentini”) possono essere guidati senza attestato, ma non esulano il pilota dal conoscere e a rispettare il Codice della Navigazione aerea.
Un po’ come dire: compro un ciclomotore, non ho bisogno della patente, ma devo conoscere e rispettare il codice della strada.
Il regolamento è molto importante e la sua la violazione potrebbe avere conseguenze molto gravi.

Esempi di conseguenze:
hai appena ricevuto il tuo pacco Amazon con dentro il tuo drone nuovo di zecca e non vedi l’ora di accenderlo e farlo volare sopra casa tua.
Bene, sappi che se lo fai rischi un multa fino a 1032 € e l’arresto fino ad 1 anno (Art.1216 C.d.N.)“.
Prima di volare bisogna infatti essere abilitati, previa registrazione come Operatore SAPR presso ENAC, anche per i Trecentini.
Inoltre è obbligatoria una copertura assicurativa specifica per droni (Rc-Sapr) pena un’ulteriore ammenda da 57.000 € a 113.000 € (Art.1234 C.d.N.).
Si, hai letto bene, da cinquantamila a centotredicimila euro !
Mettitelo in testa: non puoi volare ovunque tu voglia.
Se il terreno su cui poggia la tua casa è di tua proprietà, lo spazio aereo soprastante non lo è.
Esistono infatti le carte aeronautiche, rilasciate da ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) che indicano quali sono le aree ove il volo è consentito e dove invece è vietato.
La classificazione delle aree è complessa e potresti inconsapevolmente volare vicino ad un carcere, ad una riserva protetta o ad una zona militare.
Saresti veramente nei guai.
Se abiti a Firenze o a Milano, senza autorizzazione specifica non puoi far volare nemmeno una mosca.
Questo perché nelle vicinanze delle due città ci sono i rispettivi aeroporti: Linate e Peretola.
Le aree intorno agli aeroporti, per un raggio di 8km, sono interessate da una “no-fly zone” permanente chiamata ATZ.

Se voli in queste zone senza autorizzazione, oltre alle precedenti penali , devi mettere in conto anche un’ammenda fino a 206 € e l’arresto fino a 3 mesi (Art.1231 C.d.N.).
In realtà le violazioni che avresti commesso sarebbero molte altre, ma non è qui il caso di elencarle tutte.
Per tua conoscenza puoi comunque prendere visione del Prontuario delle sanzioni emanato dal Ministero degli Interni per le infrazioni commesse con i droni.
Stai sicuro che le forze dell’ordine lo conoscono molto bene.
I droni sono come dei coltelli: ne è libera la vendita ma il loro porto e il loro possesso è regolamentato dalla legge sulle armi.
Comunque, i voli ispettivi con i droni sono attività che si possono fare in totale serenità, richiedendo le apposite autorizzazioni… se sai come ottenerle.
Il regolamento ENAC è molto vasto e articolato e spesso utilizza termini tecnici specifici.
Quindi il consiglio che ti posso dare è di partecipare ad un corso per piloti per conseguire l’attestato o di informarti presso una scuola di volo certificata su quali sono gli adempimenti da eseguire prima di volare con un Trecentino.
La legge sulla privacy
Non credo sia molto difficile comprendere la facilità con la quale un drone possa violare la privacy delle persone.
Essendo l’argomento molto delicato, il Garante della Privacy, a completamento di quanto già stabilito dalla Legge sulla Privacy L.196/06, ha emanato una nota infografica di riferimento specifica per i droni.
La tutela della privacy è argomento sensibile anche per il regolamento ENAC che nella Sezione VI, Art.34, ne fa esplicito riferimento.
In generale è bene sapere che la pubblicazione di materiale visivo riferito a persone, deve essere subordinato da autorizzazione scritta degli stessi a meno che tali soggetti siano non riconoscibili, in lontananza o coperti tramite l’elaborazione con specifici software.

Facciamo un esempio:
se fai una foto al duomo di Milano, in cui il duomo è il soggetto e nella foto sono riprese delle persone in lontananza sulla gradinata, se pubblichi la foto, non può trattarsi di violazione della privacy, in quanto le persone presenti sono considerate “parte del paesaggio”.
Se invece nella stessa foto sono presenti, in primo piano e ben riconoscibili, delle persone allora la pubblicazione della stessa, senza autorizzazione dei soggetti ripresi, rappresenta una violazione della privacy.
Nel caso di riprese video, devi tenere conto anche della variabile audio.
Se con il drone registri una conversazione, anche non intenzionalmente, oltre alla violazione della privacy, potrebbe configurarsi anche il reato di intercettazione.
Ti consiglio di fare le le tue videoispezioni con drone sempre senza audio, tanto con il rumore delle eliche si sentirebbe poco o niente.
Fanno caso a parte le manifestazioni pubbliche.
Se ti trovi ad un evento pubblico e ad esempio stai riprendendo gli atleti di una maratona o i musicisti su un palco, questi non possono avanzare nessuna pretesa in termini di privacy.
Fai attenzione però che secondo il regolamento Enac, nessun tipo drone può volare sopra gli assembramenti di persone.
Se devi fare delle videoispezioni con drone ad un condominio, come nel caso di una videoispezione sul tetto, quindi volando davanti a balconi e finestre, sarebbe meglio che i condomini ne fossero informati, tramite comunicazione dell’amministratore e tramite cartelli informativi affissi negli spazi comuni nei giorni precedenti.
Questo vale anche nel caso di un capannone industriale, riprendendo operai al lavoro.
La finalità è quella di poter dare a eventuali soggetti ripresi, la possibilità di esercitare i loro diritti sulla privacy e soprattutto per evitare di creare allarmismo ingiustificato.
Tieni presente che la maggior parte delle segnalazioni alle forze dell’ordine di “strani oggetti in volo”, arrivano proprio da cittadini allarmati o incuriositi.
Ricordati che il prossimo maggio 2018 entrerà in vigore la nuova Legge sulla Privacy: GDPR 679/2016.
Pubblicazione on-line e social networks
So a cosa stai pensando.
“Se non uso il drone per lavoro, ma solo per hobby e non mi faccio beccare durante le riprese, poi posso pubblicare foto e video e l’ho fatta franca in barba alla legge”.
Non ci pensare, nemmeno per sbaglio.
Non è raro che qualcuno si sia sentito bussare alla porta dalle forze dell’ordine che chiedevano spiegazioni su alcuni video postati su YouTube o sui social network.
Se sulla zona che hai ripreso c’era il divieto di volo e negli archivi non risultano autorizzazioni concesse o comunque se dopo i controlli emergono delle irregolarità, il gioco è fatto e sei fregato.
Il regolamento Enac non fa alcuna distinzione fra “operazione retribuita” e “operazione non retribuita”, quindi se facevi un servizio pagato o lo facevi gratis o per divertimento, non fa alcuna differenza.
Inoltre, fai molta attenzione alla parola “hobby”.

I droni utilizzati per hobby sono definiti “aeromodelli”, cioè modellini, e sono comunque sottoposti alle restrizioni previste dal regolamento Enac, mentre i fratelli maggiori sono definiti “aeromobili”, esattamente come un aereo di linea.
Attenzione: sempre secondo il regolamento, se sul drone “modellino” è applicato un apparecchio per la registrazione delle immagini e fai delle foto o delle riprese, significa che il drone in volo sta effettuando una “operazione specializzata”, il che lo trasforma automaticamente in “aeromobile” e quindi sei fregato di nuovo.
Ti regalo l’ultima perla.
Tutti i droni vengono pilotati da un radiocomando che talvolta può essere anche il telefonino stesso, come ad esempio il Dji Spark.
In entrambi i casi sul telefonino deve essere scaricata la relativa App: nel caso dell’esempio l’app è la Dji Go 4.

Quindi quando accenderai il tuo drone, l’app invia subito una segnalazione a Dji e il tuo volo viene immediatamente registrato negli archivi.
A breve i costruttori stabiliranno una collaborazione con Enac e ogni volta che il tuo drone prenderà il volo, Enac verrà a saperlo all’istante.
Se farai il volo nel posto sbagliato al momento sbagliato e nel modo sbagliato, ti converrà comprare un biglietto di sola andata per un paese senza estradizione.
Ovviamente non potrai portarti il drone, perché l’abilitazione italiana non vale all’estero, dove vigono altre leggi.
Una soluzione su tutte?
Se vuoi realizzare delle riprese ai tuoi cantieri o effettuare video ispezioni efficaci, e non vuoi che diventi il tuo mestiere, affidati ad un professionista abile, munito di patente, assicurazione e capace di ottenere i permessi richiesti.
Sconsiglio sempre il “fai da te”
Se vuoi saperne di più sulle videoispezioni con drone , o devi effettuare delle riprese sui tuoi cantieri, contattami al seguente indirizzo: drone@paridescuffi.com o visita il mio sito www.paridescuffi.com
L’Autore
Paride Scuffi
Artista, fotografo professionista e pilota drone per video ispezioni.
Coniugo arte e tecnica per restituire ai miei clienti la loro migliore immagine.
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